Mutui prima casa, cosa vogliono le banche

Durante il 2012 il mercato dei mutui alla famiglia ha privilegiato l’accesso al credito a mutuatari di età media (35->45 anni) in cerca della prima casa. La surroga o portabilità, a questi livelli di spread, non è più economicamente conveniente ne per il cliente, ne dagli istituti di credito che la ritengo più rischiosa.

Per questi motivi viene meno praticata sul mercato del credito rispetto al recente passato.

Nel 2012 per ottenere un finanziamento è stata fondamentale la situazione lavorativa del richiedente: la stabilità del posto di lavoro è stato un elemento chiave, valutato positivamente soprattutto quanto l’operazione ha coinvolto più portatori di reddito, per esempio il coniuge, un genitore o in ogni caso di un parente di primo grado.

L’altro elemento discriminante è stato l’apporto personale nell’operazione: maggiore è stato il capitale investito nell’operazione dai richiedenti migliore il giudizio di fattibilità dell’istituto.

La domanda di credito è stata condizionata sia dal clima di fiducia dei consumatori sia dal mercato del lavoro nelle sue componenti di occupazione e reddito. L’offerta bancaria rimarrà condizionata sia dal costo del funding, sia dall’andamento del sistema «Paese Italia».

A fronte di quanto sopra, appare chiaro che le stesse variabili influenzeranno il mercato del 2013. Per capire quale andamento aspettarsi per il futuro prossimo è bene specificare che molto dipenderà dalle decisioni strategiche che verranno intraprese in sede europea a sostegno dell’economia dell’Area Euro.

Per i prossimi mesi si prevede comunque un andamento in linea con quanto rilevato nel 2012, con un probabile, ma non scontato, lieve incremento nella seconda parte del 2013.

Renato Landoni, Presidente Kìron Partner SpA

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