Uniser, i giovani che sognano un’Europa cooperativa

Un gruppo di giovani soci e collaboratori sta animando la cooperativa sociale che promuove progetti di mobilità internazionale e di formazione nell’ambito dell’Unione Europea.

uniser

A Forlì c’è chi prova nel suo piccolo a dare delle risposte concrete alla domanda del “vado/resto” esplosa qualche tempo fa in tv sull’onda del programma “Vieni via con me” curato da Roberto Saviano.
Uniser è una cooperativa sociale che dal 1998 promuove progetti di mobilità internazionale per offrire ai giovani opportunità formative di arricchimento professionale e culturale in ambito europeo. Nell’ottica di una mobilità che diventi uno strumento di riferimento per lo sviluppo e l’innovazione del territorio.
È il 2008 quando Andrea Lombardi ed Enrico Zanotti, oggi trentenni, entrano in contatto con Elena Irti conosciuta dal primo a Parigi  durante il servizio di volontario europeo svolto presso l’Informagiovani della capitale francese.
I tre, tutti con esperienze di formazione europea, decidono di rilanciare la cooperativa proprio con l’intento di facilitare esperienze del genere per un più ampio bacino d’utenza in ambito romagnolo, affiancati da un altro socio, anche lui trentenne, Alberto Dell’Amore, nel ruolo di amministratore.
Così Uniser decide di intraprendere un percorso molto coraggioso e di più ampio respiro, focalizzandosi sulla cosiddetta “mobilità per l’apprendimento”. Un mercato come quello italiano, spesso accusato di una scarsa propensione all’internazionalizzazione come strumento di innovazione e rilancio della propria competitività sui mercati esteri, ha bisogno più che in passato di un continuo scambio di know-how e risorse umane ad alta professionalità. Come spiega Andrea Lombardi, «in questi anni di crisi, lo sviluppo di un’impresa che punta ad avere un respiro internazionale non può prescindere da dipendenti e manager con competenze specifiche e specializzate».
A questo scopo Uniser promuove una serie di progetti, co-finanziati da Commissione Europea o partner locali e stranieri che prevedono attività di formazione senza costi aggiuntivi per l’utente con molteplici benefici per il territorio.
Come attività in entrata, infatti, nell’ambito di progetti europei legati al Fondo Sociale Europeo o al Leonardo, decine di giovani sono accolti ogni anno per attività di tirocinio e formazione professionale in aziende della zona. Di recente, ad esempio, un gruppo di studenti-prodigio svedesi che frequentano nel loro paese un istituto di formazione superiore in nuove tecnologie, è stato ospitato a Forlì da imprese locali mettendo a disposizione il proprio bagaglio di conoscenze e abilità altamente professionali e all’avanguardia.
Senza alcun costo per le imprese ospitanti e con tutti i vantaggi del caso. «Importare se pur per periodi limitati nel tempo manodopera da altri paesi, significa spesso importare innovazione».
Come attività in uscita invece, esistono progetti molto seguiti e apprezzati da studenti e laureati quali il “Moving Generation” che con gli stessi intenti prevede un periodo di due mesi di tirocinio in un’impresa locale cui seguono tre mesi all’estero.
In questi tre mesi i giovani aderenti al programma sono impegnati in un’attività di formazione-lavoro in un’azienda filiale, cliente o presso un fornitore (“laddove manchino i contatti, è invece Uniser a cercare un partner”) per poi tornare nell’ultimo mese in Italia, con lo scopo di offrire le proprie competenze e strategie frutto dell’esperienza estera.
Il progetto è nato in collaborazione con Multifor, società di servizi della Banca di Forlì. “La nostra cooperativa ne ha internazionalizzato il format”, precisa sempre Andrea Lombardi, «ed è inutile sottolineare i vantaggi anche dal punto di vista linguistico-relazionale per i soggetti coinvolti nel programma e per le potenzialità dell’impresa romagnola che vi aderisce».

Piero Merola

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