Dal 17 al 19 luglio: “Festa della pesca” di San Martino in Villafranca
Dopo il successo degli anni precedenti, da giovedì 17 a sabato 19 luglio 2014, si terrà a San Martino in Villafranca (Forlì) “Pesche in festa”. Per tre serate l’area parrocchiale di via Lughese 135 si trasformerà in un luogo dove sarà possibile cenare, ascoltare buona musica, ma soprattutto destinato a valorizzare il frutto che per eccellenza caratterizza la nostra Romagna.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Culturale “San Martèn” e dal locale Comitato di Quartiere, fornirà anche l’occasione per analizzare com’è cambiata la produzione agricola della nostra campagna nel corso dell’ultimo secolo.
Sicuramente uno dei mutamenti più profondi intervenuti nella vita quotidiana nel corso degli ultimi cento anni riguarda il rapporto dell’uomo con la campagna e la produzione del cibo. La maggior disponibilità di alimenti portata dalle nuove tecniche di produzione e di conservazione è forse all’origine della scomparsa della convinzione che l’esibizione del cibo fosse dimostrazione di potere e di ricchezza. Il nuovo problema è stato da un certo punto in poi non più come procurarsi il cibo e come immagazzinarlo, nel timore che un domani possa mancare, ma come stabilire un rapporto corretto con esso. Ne è dimostrazione la storia della frutticoltura specializzata che assegna alla Romagna il primato della coltivazione della pesca, dapprima, e comunque fin verso la fine dell’’800, coltivata in filari o piante sparse e poi in campi dedicati.
Le province di Forlì – Cesena e Ravenna sono ancora oggi la principale area produttiva peschicola nazionale. Proviene dalle nostre parti il 60% delle nettarine e il 30% delle altre pesche italiane. Rispetto al secolo scorso sono però enormemente aumentate a livello mondiale le zone produttive, pertanto la nostra frutta deve contendersi il mercato con diversi competitori. Ciò determina un reddito sempre minore per i nostri produttori e per l’indotto collegato, dalla manodopera dei magazzini ai trasporti.
Oggi vengono coltivate 300 varietà suddivise secondo il periodo di maturazione, dalle precoci alle tardive essendo un frutto tipicamente estivo, si raccoglie da fine giugno ad agosto.
Nel 1997 la pesca e la nettarina di Romagna hanno ottenuto il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) dall’Unione Europea, un riconoscimento che tutela la tipicità delle nostre produzioni e che garantisce al consumatore tecniche di coltivazione rispettose dell’ambiente, raccolta al giusto punto di maturazione, controllo di tutte le fasi.
Le pesche romagnole sono apprezzate per il gusto dolce e la succosità, dovuta all’elevato contenuto di acqua. Sono dissetanti e costituiscono un ottimo reintegratore naturale di sali minerali. Sono da considerare la frutta estiva per eccellenza. Ed è per questo che occorre promuovere il consumo di frutta in genere e delle pesche in particolare che consentirebbe di raggiungere due obiettivi, da una parte incrementare l’attività economica dei produttori e dall’altra promuovere la salute dei cittadini.
La “Festa della pesca” di San Martino in Villafranca rappresenta, quindi, un’importante occasione per promuovere il consumo di questo prezioso frutto.
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