Il centrodestra non tocca palla, al Quirinale come in piazza della Libertà

C’è chi ha vinto (Renzi), chi ha perso (Berlusconi) e chi non ha giocato (Grillo). Così sottotitolata la pagina web di un grande quotidiano nazionale il pezzo a commento dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. È stata una partita che rischia di avere degli strascichi, ma ora si sta passando alla fase successiva. La politica è dinamica e i vari partiti si stanno già riposizionando. Anzi qualcuno (Berlusconi) ha cominciato a farlo prima che l’arbitro fischiasse la fine della partita del Colle.

Del Cavaliere si può dire tutto e il contrario di tutto, ma non lo si può certe ritenere una persona con una visione limitata. Quindi sa che per contare ha bisogno di essere protagonista. Perciò l’Aventino lo lascia ad altri (al limite): lo minaccia, poi non si limita alla pura lotta di opposizione. Sa che, in questo frangente, il solo muro contro muro sarebbe fine a se stesso. Quindi cerca di mettere in campo una strategia che sia, allo stesso tempo, di lotta e di governo.

È quello, invece, che non sta facendo il centrodestra a molti livelli territoriali e, in particolare, a Cesena. Dove l’opposizione rischia di non toccare palla. Su piazza della Libertà ha commesso lo stesso errore fatto su Macfrut: una sorta di Aventino. Il problema non è il giudizio sull’iniziativa. È legittimo essere contrari. Anzi, se lo si è lo si deve dire con forza. Questo, però, non vuol dire restare al di fuori del gioco. Invece è quello che è successo. L’opposizione è stata brava nella lotta, ma non altrettanto nel governo. Le forme di protesta sono state incisive, ma non è stato preparato un piano B. E quando il Sindaco ha detto che sarebbe andato avanti l’opposizione si è arroccata sulla sua posizione senza entrare nel merito di quello che si farà.

Il Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi

Il Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi

I casi sono due: o pensavano che il Sindaco facesse marcia indietro (ipotesi che nessuno in città riteneva plausibile), oppure scommettono sul fallimento del progetto e vogliono continuare a protestare fino alle prossime elezioni e poi presentare un progetto alternativo di riapertura della piazza. Il problema è che al voto mancano ancora tre anni e mezzo e, nel frattempo, l’amministrazione comunale metterà in campo molti lavori pubblici che potrebbero lasciare di piazza della Libertà solo un ricordo sbiadito.

Del resto non è un caso se alcune associazioni di categoria (in particolare Cna e Confesercenti), pur essendo contrarie al progetto di pedonalizza<ione di piazza della Libertà, chiedono, a tutti, di andare oltre e confrontarsi su un progetto di futuro del centro. Ecco, di questo ci sarebbe un grande bisogno: gli stati generali per il centro. E bisognerà partire da un presupposto: serve un magnete. A questo punto potrebbe essere piazza della Libertà.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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