Città turistica, ecco cosa manca

Non c'è il magnete. Malatestiana insufficiente. Si potrebbe puntare su Violante Malatesta

Domenica ho visitato Verona. Indubbiamente è una bella città, tenuta bene, con angoli caratteristici è molto interessanti, ha il centro pedonalizzato coi parcheggi a corona come piace a me. Ho però gradito un po’ meno il costo. Era piena di turisti. Il punto più frequentato naturalmente era la piazzetta interna con il balcone di Giulietta. E lì mi sono posto la domanda delle cento pistole: cosa sarebbe Verona senza Romeo e Giulietta? Resterebbe una bella città, ma molto meno presa d’assalto dai turisti. È vero, ci sarebbe l’Arena, ma è tutto un’altra cosa. Di sicuro le presenze turistiche sarebbero inferiori alle circa 15 milioni all’anno.
Lo stesso dicasi per Gradara. Senza ombra di dubbio il piccolo borgo in provincia di Pesaro è molto caldo e accogliente. Adesso è il luogo d’arte più visitato della Marche. Nel 2016 è stata eletta città dell’amore e per Viagginews è il borgo più romantico d’Europa. Ma cosa sarebbe senza Paolo e Francesca?
Oppure Salisburgo. È una città molto carina, ha un sistema di piazze molto interessante. Ma se non ci fosse stato Mozart i 25 milioni di presenze all’anno sarebbero un miraggio. Come Pisa. Senza la sua torre pendente non farebbe mai più di tre milioni di presenze all’anno.
Insomma, il quadro è abbastanza chiaro: se non sei Roma, Firenze o Venezia puoi diventare un polo di attrazione turistica solo se c’è un elemento trainante. L’elemento di richiamo che poi è anche il file rouge che porta a mettere o sistema tutto quello che c’è.

Cesena – (Photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

È un po’ il problema di Cesena. La città è bella e non ha niente da invidiare a Verona, a Pisa, a Salisburgo. Ma non entra nei grandi circuiti perché manca quel tassello. È poco conta che sia una città che trasuda di storia. Si era pensato (e sperato) che il magnete potesse essere la Malatestiana. Ma di per sé stessa, anche è diventata patrimonio dell’Umanità, non è sufficiente per fare da polo attrattivo. Potrebbe esserlo di più se si potesse investire sulle mostre (Forlì docet). Poi, però, bisognerebbe avere la capacità di evitare il fenomeno del mordi e fuggi.
Bisognerebbe trovare un personaggio attrattivo. Novello Malatesta non lo è. Così come non lo sono Alessandro Bonci o Renato Serra. Forse si poteva sfruttare meglio Monty Banks, al secolo Mario Bianchi, attore, regista, e produttore cinematografico attivo a Hollywood e nel Regno Unito. È nato a Cesena, ma non è stato valorizzato troppo. Così come non lo è stata Violante Malatesta, moglie di Novello.
Lei potrebbe essere l’elemento di richiamo di Cesena. La figura attorno alla quale costruire l’offerta turistica. È chiaro, il richiamo non sarebbe lo stesso di Romeo e Giulietta o di Paolo e Francesca, ma la storia di Violante è interessante e potrebbe essere valorizzata.
Nel 1434 fu data in sposa a Novello. Il matrimonio si celebrò nel 1442. Lui aveva 24 anni, lei la metà. Per questo rimasero separati. Visse a Urbino col padre. Due anni dopo le nozze morì per una congiura a cui assistono Violante e le due sorelle. In quella occasione la futura signora di Cesena fece voto di castità perpetua. Lo rispettò anche dal 1447 quando si ricongiunse con Novello che non si oppose alla sua volontà. Nel novembre del 1465, rimasta vedova, decide di ritirarsi in monastero a Ferrara dove diventerà badessa.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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