Nuovo ospedale, grande opportunità. Non solo per la sanità

Intervento di Caterina Molari, presidente della seconda commissione consiliare

Quello sulla sanità è  un tema sempre molto sentito e dibattuto, in tutte le sue sfaccettature. Va da sé che in questo momento l’argomento che catalizza l’interesse generale è la progettazione del nuovo ospedale.

Sul tema pubblico un intervento di Caterina Molari, presidente della seconda commissione consiliare, che ne sottolinea l’importanza per la città,  non solo dal punto di vista sanitario.

Nei mesi scorsi ho seguito da vicino il percorso verso la progettazione di un nuovo ospedale a Cesena, condividendo da subito sia le motivazioni di base, sia il coinvolgimento della città, con l’Istituzione del Comitato cittadino, le assemblee pubbliche nei quartieri, il lavoro del Consiglio Comunale. Ora che è stato presentato lo stato di avanzamento continuo ad essere convinta delle scelte fatte finora, e vorrei sottolineare un paio di aspetti per me rilevanti emersi nell’incontro con i dirigenti di Asl, Regione e Comune.

Innanzitutto l’unità del “Territorio Romagna”: tutti hanno ribadito che il nuovo ospedale non è dei cesenati, ma dei romagnoli. Già a gennaio i sindaci della Romagna avevano votato in maniera praticamente unanime a favore della realizzazione di una nuova struttura a Cesena, e questo è un episodio significativo e non scontato, che ha superato logiche “di campanile” per dare una risposta soddisfacente in una mentalità di Area Vasta.

In secondo luogo ho apprezzato il fatto che la mobilità sia stata affrontata come questione prioritaria, sia nella scelta di Villa Chiaviche (area pianeggiante, zona peri-urbana, vicino all’uscita dell’autostrada e alla Gronda-Bretella), ma anche nel progettare gli spostamenti verso il futuro ospedale.

 

Con la realizzazione della nuova struttura, la nostra città vivrà infatti una grande mutazione, anche in termini di flussi di traffico: abbiamo quindi una grande responsabilità nell’indirizzare le scelte di mobilità dei prossimi anni di fronte a questi cambiamenti. Dagli studi presentati, circa un migliaio di automezzi diretti all’attuale Bufalini non percorreranno più le strade centrali della città, alleggerendo in maniera significativa strade dove i cittadini da anni chiedono “l’aria per respirare”.

Questo significa che avremo più margine per armonizzare la viabilità del nucleo cittadino con spazi più adeguati per la mobilità di pedoni, ciclisti e autobus. Nel tragitto verso il nuovo ospedale andranno garantiti collegamenti efficaci con i mezzi pubblici, sia potenziando le linee esistenti, sia istituendo linee dedicate e innovative (interessante la proposta di un “people mover” diretto su monorotaia dalla stazione all’ospedale); vanno verificati e potenziati i percorsi ciclabili, garantendo un accesso sicuro e segnalato alla nuova struttura, vanno armonizzate le strade alle nuove esigenze di traffico, dando priorità all’adeguamento delle strade esistenti e migliorando il collegamento verso Cervia e Cesenatico.

 

Come cittadina, consigliere comunale e presidente della Commissione 2 sono orgogliosa di partecipare al percorso che stiamo vivendo nel progettare il nuovo ospedale, e spero che l’intera città accolga l’invito dell’amministrazione a prender parte al percorso partecipato avviato nei giorni scorsi, per un’opera che rappresenta uno dei progetti più importanti per lo sviluppo del nostro territorio.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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