Abusivismo commerciale, fenomeno preoccupante e in crescita

Indagine Confesercenti. Situazione da allarme rosso. Interessati quasi tutti i settori. Chiesti più controlli. Le forze dell'ordine sono disponibili, ma chiedono collaborazione

Il problema è più​ grave di quanto si possa pensare. Nessuno ci pensa, ma l’abusivismo commerciale si ritorce anche contro ognuno di noi. Non si tratta “solo” di concorrenza sleale. Ma di soldi tolti allo Stato che ha già grossi problemi di suo e che se incassa meno è costretto a ridurre ulteriormente i servizi. Quindi, si chiude penalizzandoci, quel cerchio immaginario che cominciano rivolgendoci ai commercianti abusivi.

È stata la Confesercenti a lanciare l’allarme su un fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più consistenti. Lo ha fatto presentando i dati di un’indagine condotta con i propri associati e realizzato dal proprio centro studi.

 

Emerge che abusivismo e contraffazione non solo sono in crescita, ma riguardano un po’ tutte le tipologie di commercio. Nel settore dei pubblici esercizi emergono problematiche nuove come gli home restaurant e riemerge il problema dei circoli abusivi che nel Cesenate sembrava debellato.

 

Gli agriturismi con piscine, ristoranti e camere sono diventati numerosi e soprattutto in diretta concorrenza con imprese dello stesso tipo che hanno un carico fiscale molto più elevato. “Nell’ultimo fine settimana – ha detto Graziano Gozi, direttore Confesercenti – c’erano oltre quattrocento lettini occupati attorno alla piscina di un agriturismo della zona”.

Sotto la lente d’ingrandimento sono finiti anche i mercati degli agricoltori (farmer’s market) “diventati veri e propri mercati ambulanti di prodotti alimentari  e con poca trasparenza nei confronti dei consumatori che, spesso, credono di acquistare merce dal produttore”.

 

C’è poi il settore dei trasporti con conducente che, segnala la Confesercenti, è ormai appannaggio di sigle e associazioni che dietro principi altamente sociali svolgono vere e proprie attività imprenditoriali senza autorizzazioni. Ma il quadro non è ancora finito.

Alla voce “Economia sommersa” l’associazione di categoria  comprende anche le attività di palestre che agiscono come circoli, i venditori ambulanti di fiori privi di autorizzazioni specifiche, i mercatini degli hobbisti e del riuso che sono diventate le attività principali di molti e le numerose attività di affittacamere che sotto il valore dell’ospitalità fanno concorrenza agli alberghi.

Per cercare di contenere il fenomeno i commercianti chiedono un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine che, a loro volta, presenti all’incontro, non si sono sottratte alle loro responsabilità. Hanno però​ sottolineato che i risultati possono crescere grazie alle segnalazioni. Del resto anche la Confesercenti ritiene che la collaborazione con le forze dell’ordine possa essere una delle azioni più efficaci.

E in questo senso Paolo Lucchi, presidente dell’Unione dei Comuni Cesena/Valle Savio ha detto di prendere esempio con quello che si fece a Cesenatico, uno dei primi Comuni (se non il primo) a combattere efficacemente il fenomeno dell’abusivismo in spiaggia. Lucchi ha suggerito di aprire due canali. Il primo è una campagna di informazione che veda impegnati gli enti locali. La seconda è la costruzione di un percorso che porti alla segnalazione delle situazioni illegali arrivando poi a sfruttare la legge che permette di elargire ai Comuni il gettito ricavato. Nello  stesso tempo le amministrazioni pubbliche si impegnano a utilizzare quei fondi come incentivo alle imprese che hanno subito danni.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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