Dalle fiere un messaggio alla politica

Macfrut e Cibus scelgono di fare sistema. Così la sovrapposizione diventa una ricchezza. Operazione molto intelligente

 

Complimenti. È così che si fa. Quando c’è lungimiranza si collabora e si propone un’offerta più ricca. Una dimostrazione arriva dall’alleanza strategica tra Cibus e Macfrut nel 2018. Nell’anno del Cibo Italiano, proclamato dal Governo in giugno, le fiere alimentari si impegnano a fare sistema. Macfrut (Rimini dal 9 all’11 maggio 2018) e Cibus (Parma dal 7 al 10 maggio 2018) hanno siglato un accordo per favorire le visite congiunte degli operatori e l’incoming di buyer esteri alle due fiere.

Le due fiere hanno in comune una vocazione per l’innovazione di prodotto e per l’internazionalizzazione. Prodotti a base vegetale ed ortofrutta, prodotti di quarta gamma evoluti in ricettazione e contenuti, nuove soluzioni di consumo, prodotti ad elevato contenuto di servizio e orientamento health-conscious sono alcuni dei settori di interesse complementare. Comuni sono diversi mercati di riferimento: oltre l’Europa, il Medio Oriente, la Russia, l’Asia, il Sud Corea, ed altro.

Di fronte avevano due strade: essere complementari o alternativi. Nel secondo caso ci sarebbe stata una concorrenza dannosa per entrambi. Nel primo si sarebbe fatto sistema con dei vantaggi per entrambe le strutture. È chiaro che, tra persone intelligenti, è stata scelta la seconda strada. Anche perché fare accordi commerciali non limita né il raggio d’azione della propria azienda e neppure la propria autonomia.

In questo modo i due giorni di sovrapposizione  (9/10 maggio) diventano una ricchezza. L’offerta è talmente ricca e variegata che un operatore del settore non può essere assente.

 

L’accordo tra Fiere di Parma, Federalimentare, Cesena Fiera (organizzatrice di Macfrut) e Italian Exhibition Group (la società nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza) prevede una serie una serie di facilitazioni per gli operatori che vorranno visitare entrambe le fiere nelle giornate concomitanti (9 e 10 maggio 2018) riguardanti bus navette, treni e condizioni di acquisto del biglietto d’ingresso. Inoltre è stato delineato un programma di incoming che, con la collaborazione di ICE-Agenzia, porterà centinaia di buyer esteri a Cibus e a Macfrut. Oltre all’ospitalità i buyer esteri avranno percorsi dedicati nelle due fiere, visite aziendali, market check nei punti vendita della grande distribuzione ed altro.

“Siamo consapevoli del grande potenziale dell’ortofrutta nel sistema agroalimentare italiano, di cui rappresenta la seconda voce dell’export – ha detto Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera-Macfrut – Questa sinergia aumenta le opportunità per interfacciarsi con i buyer internazionali”.

Secondo Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare è “un’azione di sistema tra due fiere specializzate e ben conosciute a livello internazionale con l’obiettivo di conquistare nuovi mercati esteri. Non c’è neoprotezionismo che tenga, con iniziative fieristiche e di incoming altamente professionali e sempre più riconosciute a livello mondiale il nostro export agroalimentare crescerà ancora di più dei livelli record attuali”.

 

Insomma, il messaggio è chiaro: per crescere bisogna fare sistema. Io credo che la politica dovrebbe farne tesoro.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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