Pensare in grande e pensare romagnolo

L'invito fatto dalla alleanza delle cooperative ai parlamentari eletti in zona

Pensare in grande e pensare romagnolo. È questo il messaggio che è partito dall’unione delle cooperative della Romagna e che è diretto ai candidati. Ed è giusto non porre limiti. Del resto che questa sia la strada da battere lo insegna la storia. È stato giustamente sottolineato con forza: cosa sarebbe la Romagna senza diga di Ridracoli, senza Canale emiliano romagnolo, senza l’università, senza parco delle Foreste Casentinesi?

Adesso sono tutte conquiste date per scontate. Ma non è stato così facile. Non è che sia andato tutto bene madama e la marchesa. Il compianto Giorgio Zanniboni ha dovuto sudare molto più delle classiche sette camice per portare avanti il progetto della diga senza la quale l’estate del 2017, tanto per fare un esempio, sarebbe stata più dura per noi romagnoli. In quanti lo accusarono di essere un visionario.

 

Stesso discorso per il Cer o per l’università. Non sono arrivate per grazia ricevuta. Ma perché qualcuno ci ha lavorato, ma  soprattutto, ci ha creduto avendo una visione sovracomunale. Ed è quella che, questa mattina, i vertici dell’alleanza delle cooperative ha chiesto di avere ai parlamentari che saranno eletti in zona.

 

Il discorso è molto chiaro: l’Emilia Romagna è la Regione italiana che cresce di più. Questo anche perché la Romagna ha dato e sta dando un contributo molto importante. Per questo il nostro territorio merita di giocare in serie A. Ma nulla viene per caso. I risultati si ottengono se tutti remano dalla stessa parte.

Solo così si potrà puntare in alto. Si potrà mirare a obiettivi ambiziosi. È vero, nella E45 e nella Ravegnana ci sono le buche. Ma quello della manutenzione è un obiettivo minimo. Un risultato che dobbiamo considerare scontato. Non può essere un vincolo di mandato. I nostri parlamentari devono lavorare in gruppo per portare a casa risultati importanti per quanto riguarda il miglioramento infrastrutturale che è il passaggio fondamentale per migliorare la competitività della Romagna.

 

Quando parla di infrastrutture, l’alleanza delle cooperative si riferisce a quelle stradali. Ma non solo. Questa mattina è stato detto con forza che serve dare una risposta (leggesi copertura) anche per quanto riguarda la digitalizzazione delle zone interne.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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