Cassa di Risparmio, altro schiaffo

Intervento di Enrico Sirotti Gaudenzi, avvocato, che parla della proposta (misera) fatta agli azionisti

Sulla vicenda legata alla Cassa di Risparmio un intervento di Enrico Sirotti Gaudenzi, avvocato, esperto di tutela del credito e diritto bancario e autore di numerose pubblicazioni in ambito bancario

 

E’ già partita l’offerta di Credit Agricole Cariparma sulle azioni ordinarie detenute dai soci delle exrealtà creditizie (Cassa di Risparmio di San Miniato, Cassa di Risparmio di Rimini e Cassa di Risparmio di Cesena). L’Opa interessa tutti i piccoli azionisti delle realtà appena citate, tra cui la exCassa di Risparmio di Cesena, escludendo da tale operazione le fondazioni, le banche e gli intermediari finanziari oltre ai warrant che erano abbinati alle azioni (e che tutti, o almeno gran parte degli azionisti, possiedono ancora oggi); per questi ultimi la cessione non prevede alcun corrispettivo.

Enrico Sirotti Gaudenzi

Dopo la grande svalutazione delle azioni della ex CRC giunge ora una nuova umiliazione!

 

La proposta – che avrebbe l’intenzione di “mettere a tacere” parecchie della tante doglianze presentate dagli azionisti quasi azzerati – prevede non solo un prezzo di acquisto irrisorio (pari ad euro 0,50 per azione per dei titoli che qualche anno addietro erano stimati tra i 15-20 euro ad azione) ma, addirittura, un “misero ulteriore premio” (che si aggirerà tra i 32 e gli 85 centesimi ad azione) che sarà versato solo entro giugno del 2021.

Ciò nasconde principalmente la volontà da parte della banca offerente di vincolare implicitamente i clienti/azionisti affinchè questi siano costretti a mantenere  –  con anche qualche altro specchietto per allodole – tutti i rapporti contrattuali (sia conti correnti che dossier titoli che garantiscono, comunque, un mero profitto per la Credit Agricole Cariparma).

Credit Agricole Cariparma prima si è impossessata della banca della nostra città; ora punta ad assicurarsi, per almeno i prossimi anni, tutta la clientela della ex CRC.

La cosa che crea maggiore amarezza è sentire presentare questa offerta non come una mera operazione di mercato ma come qualcosa di necessario e conveniente per gli azionisti della ex CRC: infatti la Credit Agricole Cariparma si fa forza – come strumento di convincimento –  del fatto che, se i possessori di azioni della ex Cassa dei Risparmi di Cesena non aderissero alla Opa si troverebbero in portafoglio titoli (di Credit Agricole Cariparma) non quotati in borsa e, pertanto, di difficile negoziazione.

In poche parole l’azionista si trova di fronte a due strade: accettare la carità, che si dovrebbe fare in altre sedi, e rimanere “vincolato” alla nuova banca che si è insediata nel nostro territorio oppure trovarsi costretto a detenere titoli non facilmente vendibili.

Tutto ciò non può che far pensare ad un’operazione che nasconde una vera e propria speculazione ai danni di coloro che sono già stati duramente colpiti.

Questo post è stato letto 76 volte

Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *