Basta con i libri dei sogni

La sostenibilità economica è fondamentale per le scelte politico/amministrative. Tutto non si può più fare. Quindi le proposte vanno corredate delle coperture

Non siamo il paese dei balocchi. Con sempre maggiore frequenza ci si dimentica che la sostenibilità finanziaria è alla base di tutte le decisioni. Lo è nel privato, ma lo deve essere anche nelle scelte politico/amministrative. Nessun imprenditore oculato avvalerebbe un progetto senza la necessaria copertura finanziaria. Invece, si ha l’impressione che in politica il business plan sia un ammennicolo di contorno.

La madre di tutti gli sforamenti pare sia stata l’ultima legge di bilancio approvata dal governo nazionale. Ma speriamo di poter dire l’ultima e non la prossima. Perché, se nel prossimo autunno verrà usato lo stesso metro saranno veramente guai. Un primo assaggio ci sarà fra poco con la compilazione del Def. Anche se, spesso, il documento economico resta un puro esercizio dialettico che si discosta dalla realtà. È sufficiente mettere a confronto quello dello scorso anno con la legge di bilancio.

Voli pindarici poi si fanno soprattutto in campagna elettorale dove si promette tutto è il contrario di tutto senza spiegare dove si prenderanno i soldi che, con i tempi che corrono, vuol dire fare delle scelte: individuare delle priorità o tagliare dei costi. Del resto, tutto non si può più fare. Perché, cari signori, funziona ancora così: senza lilleri non si lallera. Ed allora, sarebbe arrivato il momento di dire basta con il libro dei sogni e presentare idee spiegando come si finanziano. Ma questo non deve valere solo i politici, ma per tutti coloro che intervengono sul tema.

L’ultimo esempio, in ordine cronologico, è quello di Confcommercio. Ha presentato “Impresa Cesena”, un documento contenente le proprie proposte per la città: 27 punti. Molti condivisibili, altri un po’ meno, ma che testimoniano un impegno, uno studio. Un comportamento apprezzabile. Ma è monco. Mancano le coperture. E non sono poche in quanto le richieste sono altissime e, così a naso, faticherebbero ad essere finanziate con i prossimi bilanci. Sia alla voce ordinaria che degli investimenti.


L’invito di preoccuparsi della sostenibilità finanziaria, spiegando le coperture, è però rivolto soprattutto ai candidati. Perché Augusto Patrignani, presidente di Confcommercio, fa bene a citare Robert Kennedy quando scriveva: “Non chiederti che cosa il tuo Stato può fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo Stato”. E, la prima cosa da fare, è bandire i voli pindarici: leggessi populismo.

Questo post è stato letto 69 volte

Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *