FORLI’. Il rilancio del centro storico è un tema che appassiona i forlivesi. E li fa discutere in questa calda estate, specialmente dopo l’audio a porte chiuse pubblicato dal Fatto Quotidiano e la polemica che ha coinvolto Daniele Mezzacapo.
Di recente a intervenire nel dibattito è stato il titolare di un esercizio molto popolare in città: Maurizio Monti, del Petit Arquebuse, enoteca-ristorante tra le più rinomate, oltre che per il cibo, anche per la musica dal vivo.
Monti pone diversi problemi partendo da «un tema legato alle abitazioni, perché purtroppo ormai sono pochi i forlivesi che vivono entro le mura, ma anche uno di offerta commerciale e di capacità dell’area di essere attrattiva per nuovi imprenditori che vogliano accettare questa difficile sfida».
Ma gli argomenti centrali sono due.
Il primo riguarda «gli eventi estivi pagati dal Comune, che in parte si sono spostati da piazzetta della Misura in favore del San Domenico e in parte si svolgeranno in zona aeroporto». Il riferimento è al Festival dei Videoclip, ovviamente.
Il secondo «è quello del nuovo centro commerciale Esselunga di via Balzella, che tutto ci pare tranne un modo per sollecitare le attività commerciali e artigianali a non trasferirsi dal centro storico in zone più periferiche».
«La ristorazione vive tempi difficilissimi, a causa del Covid-19 e non solo, e ammettiamo che rispetto alla riqualificazione del centro storico di Forlì ci aspettavamo e ci aspettiamo molto da questa amministrazione».
(Maurizio Monti, titolare del Petit Arquebuse)
Non nascondiamoci dietro a un dito, scrive Monti: «a Forlì c’è un tema di competizione serrata non solo tra locali, ma anche tra quartieri diversi. La gente si sposta insieme e vuole andare dove c’è altra gente».
Fonti: qui la lettera di Monti, sollecitata da questo post di un onorevole leghista e con una risposta in quest’altro post.
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