Più vicino il grande centro nel segno di Draghi

Ora anche secondo i giornaloni è un'ipotesi possibile

CESENA. Il primo a dare fuoco alle micce è stato Panebianco sul Corriere della Sera. Poi è arrivato l’Espresso. Proiettandosi nel futuro prossimo della politica italiana, entrambi gli organi di informazione ritengono che stiano maturando le condizioni per, dopo il 2023, far nascere un maggioranza che continui ad appoggiare Mario Draghi. Per Panebianco è il centro, per l’Espresso il grande centro. Cambiano i fattori, ma il prodotto è sempre lo stesso. Possibilità, per la verità, che da oltre un mese ipotizza anche Romagnapost.

Difficile capire cosa potrà realmente succedere. Tutto è possibile, ma quello che pare possa essere escluso è il partito di Draghi. Come non si può certo ipotizzare un accordo pre elettorale. Non sarà costruito un cartello (leggesi alleanza) nel nome di Draghi. L’ipotesi più probabile è che l’attuale presidente del Consiglio durante tutta la competizione elettorale resterà il convitato di pietra. Quindi i partiti se le daranno di santa ragione. Ma il dopo è tutto da scrivere. Anche perché in Italia c’è un sistema proporzionale. 

Certo, se ci fosse un partito che ottenesse una vittoria schiacciante il suo (o la sua) leader dovrebbe provare a formare il governo. Se invece, come è probabile, dovesse esserci frammentazione ecco che si proporrebbe una soluzione diversa e, come mi ha scritto un amico che di solito ci prende, aggregarsi su Draghi sarebbe un’ottima via d’uscita. E tutti griderebbero alla vittoria. L’eventuale coalizione potrebbe essere simile a quella attuale: Lega, Forza Italia, Italia Viva, Pd, Leu e una parte dei 5Stelle. Stando così le cose all’opposizione andrebbero Fratelli d’Italia e la parte dura e pura dei 5Stelle (Di Battista e soci). 

Del resto in questo momento i tormenti dei grillini tendono a isolare anche Letta. Nel contempo non ci sono più le condizioni per pensare ad un rapporto organico con Renzi. Per questo il messere fiorentino lavora in modo anche piuttosto evidente a cercare l’accordo con Salvini che, a sua volta, deve portarsi dietro Berlusconi e isolare Giorgia Meloni, per diventare leader del centrodestra.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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