Economia, l’analisi di Petrini

Post lucido, chiaro e competente dal direttore del Credito Cooperativo Romagnolo

CESENA. Non è mai banale ed è competente. Due elementi che rendono imperdibili i post di Giancarlo Petrini, direttore del Credito Cooperativo Romagnolo. Nel suo ultimo intervento analizza con lucidità e chiarezza la situazione dell’Italia.

La risalita del PIL italiano nel 2021 è più forte delle attese: + 6,1% nel 2021 (2 punti in più rispetto alle stime di aprile).  È l’effetto della campagna vaccinale che ha contenuto l’impatto della variante Delta. Questa robusta ripartenza del PIL porterà la nostra economia sopra i livelli precovid se sarà confermata la previsione di un incremento del 4,1% nel 2022. Occorre sperare in una limitata espansione del contagio covid, atteso per l’autunno e inverno. 

Una ulteriore sfida consiste nel raggiungimento degli obiettivi e dei target fissati dal PNRR attraverso le riforme e le azioni programmate, aggirando le incertezze derivanti da scenari politici e di mercato che possono minare la crescita. Una crescita forte permette una crescita dei posti di lavoro e una diminuzione della povertà, una speranza che non deve essere messa in discussione da appetiti politici di parte. La coesione nazionale è d’obbligo e va educata e coltivata nel senso civico senza ricorrere a stratagemmi di basso profilo ed inutili.

Abbiamo comunque un gap da colmare con le economie dell’Europa e il divario si manifesta anche nell’offerta di lavoro ai giovani che migrano con facilità verso aree che consentono una maggiore soddisfazione retributiva ai loro talenti. Debbono tornare i consumi interni limitati dalla attuale forte propensione al risparmio indotta dalla pandemia. Ci sono oltre 200 miliardi di raccolta nelle banche pronte per ritornare nell’economia liberando risorse per la spesa ed incentivare in questo modo una ripresa dei consumi e degli investimenti, dando struttura alla  ripresa. Il numero di persone occupate è previsto in crescita e nel 2022 dovrebbe recuperare il livello prepandemia.

Il prezzo delle materie prime ha visto un forte rialzo su tutti i prodotti spingendo al rialzo l’inflazione, ora superiore al 3%. Le previsioni sono di una situazione temporanea che dovrebbe rientrare entro il primo semestre del 2022, con una previsione attorno al 2%. La politica monetaria sarà comunque espansiva ma sotto attento controllo per impedire una ripresa inflattiva non desiderata. I tassi di interesse sono previsti in leggero rialzo nel primo semestre 2022 (+0,25%) e in aumento dello O,75% nel 2023.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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