Quello che la stampa non dice

Molte notizie meriterebbero più spazio

CESENA. Un’invasione è sempre un atto deprecabile, ma l’avverbio che indica continuità e ripetizione indefinita nel tempo non pare valere per tutti. Se da un lato si parla con dovizia di particolari dello scontro fra Ucraina e Russia, dall’altro si dice poco o niente del blitz dell’Azerbaigian in Nagorno-Karabakh e del conseguente esodo di massa degli armeni. Già in 50 mila se ne sono dovuti andare. Insomma, ci sarebbero tutte le condizioni per sanzionare l’abuso della forza. Chi ne parla con una sufficiente evidenza è Huffington Post che non usa mezzi termini. Nel pezzo di Giulia Belardelli addebita il silenzio di Italia, Ue e di moltissime cancellerie europee alla presenza del gas e si teorizza che dopo la rottura con Mosca non si possa rischiare con un altro grande fornitore energetico. Non è la prima volta (e non sarà neppure l’ultima) che l’energia determina le scelte dei governi. Meraviglia però che questo vero e proprio atto di guerra non trovi molto spazio nel mondo dell’informazione.

Altro argomento che sta passando ancor più sotto silenzio sono le elezioni in Slovacchia. Si andrà alle urne sabato. Secondo Linkiesta Europea sono le elezioni più importanti di cui non avete ancora sentito parlare. Forse il periodico online ha enfatizzato un po’ troppo, ma resta il fatto che il turno elettorale è importante anche per l’Europa. 

Dopo la caduta del governo di centrodestra si riaffaccia l’ex premier Robert Fico, 59 anni. Ed ha annunciato che se andrà al governo interromperà gli aiuti all’Ucraina e si opporrà alla sanzioni alla Russia. Il che significa che Viktor Orban, leader dell’Ungheria, non sarebbe più isolato all’interno della Ue. Inoltre non bisogna dimenticare che la Slovacchia era stata la prima a inviare a Kyjiv difese aeree e poi caccia da combattimento.

Questo non vuol dire che le cose cambieranno. E non è neppure detto che Fico vincerà. Anzi, secondo i sondaggi, non avrebbe molte possibilità. Questo non significa che dal mondo dell’informazione non venga data la giusta eco, anche perché arriva un altro segnale preoccupante: la Slovacchia è terreno fertile per la propaganda russa. La narrativa putiniana sembra aver attecchito, non a caso secondo alcuni sondaggi il 51 per cento degli intervistati si è detto convinto che a scatenare la guerra siano stati l’Ucraina e l’Occidente. 

Non a caso il governo europeo ha organizzato a Bratislava un incontro con rappresentanti di Facebook, Google e TikTok esortandoli a vigilare sulle loro piattaforme per evitare interferenze russe anche in occasione delle elezioni europee. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.