
L’intervento è stato finanziato con 60.000 euro dallo IOR di cui 15.000 donati dal Lions Club Forlì Host
Mercoledì primo ottobre 2025 sono stati presentati ufficialmente i lavori di ristrutturazione realizzati all’interno dei locali del reparto di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate del “Morgagni-Pierantoni” di Forlì diretto dal professor Giorgio Ercolani. L’intervento ha reso gli ambienti più accoglienti, a vantaggio sia dei pazienti che trascorrono il periodo di degenza post-operatoria sia del personale che vi lavora.
Un obiettivo, quello di umanizzazione degli ospedali, introdotto anche dalle linee guida suggerite dal Ministero della Salute, che si basa sul presupposto che luoghi di cura più confortevoli, che raccontino più dell’accoglienza e meno della malattia e della sofferenza, rappresentino un valore aggiunto per chi si sottopone alle terapie nonché per chi quelle terapie le somministra ogni giorno. Un’indicazione che il “Morgagni-Pierantoni” ha scelto di seguire da tempo e con decisione realizzando ambienti “umanizzati” anche presso il reparto di Chirurgia Senologica e il Centro di Prevenzione Oncologica: due interventi sostenuti sempre in collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo.
Nel caso del Reparto Chirurgia lo IOR, con la supervisione del professor Giorgio Ercolani, ha investito circa 60.000 euro per fornire nuovi rivestimenti pittorici in fibra di vetro per rendere le mura delle corsie più ariose e rilassanti. Nel contempo è stato rinnovato l’impianto elettrico al fine di rendere i luoghi maggiormente luminosi. Inoltre è stato installato un impianto di filodiffusione perché si possa ascoltare musica rilassante nel corso della giornata anche da parte dei pazienti allettati che non possono vivere gli spazi comuni e i locali sono stati dotati di trentadue nuovi comodini.
Il progetto ha rappresentato il focus delle attività di raccolta fondi portate avanti dallo IOR sul territorio di Forlì: in particolare all’umanizzazione del reparto è stato dedicato il “Charity Dinner” del 7 novembre 2024, cena che si ripete ogni anno proprio allo scopo di sostenere una buona causa che abbia un impatto positivo per il benessere di tutta la cittadinanza. Molto convinta anche l’adesione al progetto da parte di realtà imprenditoriali del territorio, tra cui Azienda Agricola Orto Mio, Edil Esterni Srl, Elfi Spa, Guardigli Mosaico Assicura Srl, Sogedai Spa, Siropack Italia Srl e Technologica Srl.
Anche il Lions Club Forlì Host ha sostenuto il progetto con un contributo di ben 15 mila euro, quale service principale dell’anno sociale 2024/2025 che si è concluso il 30 giugno scorso sotto la presidenza di Luciano Valentini. Non a caso alla cerimonia di inaugurazione dei lavori il Forlì Host era rappresentato da una nutrita delegazione composta, oltre che dallo stesso Valentini, da Fiorella Maria Mangione, attuale presidente del Club, Giovanni Mosconi, primo vice presidente, già direttore di Dipartimento Medicine Specialistiche e dell’Unità Operativa di Nefrologia di Forlì e Cesena, Franco Sami, secondo vice presidente e Past Governatore del Distretto Lions Italia 108 A, Andrea Mariotti, anche volontario IOR, e Gabriele Zelli.
“Il taglio del nastro – ha dichiarato Fabrizio Miserocchi, direttore dello IOR – è il modo migliore per dimostrare a chi sostiene questi progetti che, una volta raggiunti gli obiettivi di raccolta, cerchiamo di attivarci immediatamente affinché la causa per cui raccogliamo fondi non rappresenti qualcosa di astratto, ma al contrario qualcosa di molto concreto da realizzare in tempi brevi e che va a beneficio di tutti. È l’unica maniera che conosciamo per rinnovare quel patto di fiducia che ci lega ai nostri sostenitori e grazie al quale la popolazione della Romagna si identifica dal 1979 con la nostra organizzazione. Ciò è determinato da una trasparenza inequivocabile sull’utilizzo dei contributi che raccogliamo, una rendicontazione puntuale tramite i canali di comunicazione di cui disponiamo e una restituzione sul territorio e per il territorio dei fondi che ci vengono affidati. Lo IOR crede tantissimo nei progetti di umanizzazione degli ospedali: reparti più belli e accoglienti permettono di rendere più concreto il paradigma che vede non la malattia, ma la persona al centro di tutto il percorso di cura. Far sentire al meglio le nostre pazienti e i nostri pazienti è un dovere: lo IOR, d’altronde, nasce per questo”.
“Per quanto concerne il nostro lavoro ritengo che con il termine di ‘umanizzazione delle cure’ si intendano diversi aspetti – afferma il professor Giorgio Ercolani – come quello di offrire ai pazienti interventi sempre meno invasivi. Tendiamo inoltre a ridurre il più possibile gli effetti negativi sul fisico delle persone che curiamo. E’ anche nostro compito favorire la creazione di luoghi di cura che siano più accoglienti, che abbiano meno l’aspetto di luoghi di sofferenza favorendo quell’atmosfera positiva tra medico, pazienti e famigliari anche laddove le cure, in particolare chirurgiche o farmacologiche, sono più pesanti. Il Sistema Sanitario ha risorse limitate e realtà come lo IOR contribuiscono, grazie a progetti innovativi, a mantenere le diagnosi e le cure su ottimi livelli sia dal punto di vista tecnologico sia strutturale. Ringrazio quindi tutti coloro che sotto la spinta dello IOR hanno aderito e sostenuto il progetto di ‘umanizzazione’ del reparto di Chirurgia che attualmente dirigo rendendone possibile la realizzazione in meno di un anno. Questo è per me motivo di orgoglio perché ritengo che il contributo spontaneo che Aziende e persone singole hanno voluto dare sia la risposta al lavoro che in questi 9 anni il mio staff ed io abbiamo portato avanti per offrire le migliori cure e i trattamenti più innovativi ai pazienti del territorio”.

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