Gassmann, Lombardi Tiezzi, Decoy e molto altro in Romagna

Siamo nel periodo dell’anno in cui tutte le stagioni teatrali sono in pieno svolgimento, ed è proprio dal teatro che si apre la nostra disamina dell’offerta culturale in Romagna nelle prossime due settimane.

 

la-pazza-della-porta-accanto-2Al teatro Bonci arriva, da giovedì 21 a sabato 23 alle 21 e domenica 24 gennaio alle 15.30, “La pazza della porta accanto” di Claudio Fava, uno spettacolo di Alessandro Gassmann con Anna Foglietta. Si tratta di un commovente testo che racconta l’appassionata storia d’amore tra Alda Merini e un giovane paziente dell’ospedale psichiatrico in cui la poetessa è stata ricoverata: ripercorre la drammaticità di un’esistenza profondamente segnata dal dolore, in perenne conflitto con un mondo che non la comprende e di cui non accetta le etichettature. A dare voce e volto alla “poetessa dei navigli” e ai suoi toccanti versi, è Anna Foglietta che si cala con talento nei panni della Merini giovane, già donna complessa e dal carattere malinconico.

 

lomabrdiAll’Alighieri di Ravenna ecco invece, sabato 23 (ore 21) e domenica 24 gennaio (ore 15.30 e 21) “Il ritorno di Casanova” di Arthur Schnitzler, con Sandro Lombardi e Luca Terracciano e la regia di Federico Tiezzi. Lombardi interpreta dunque questa volta l’avventuriero veneziano Giacomo Casanova, che, ormai giunto a 53 anni, stanco di avventure erotiche e nauseato dal suo passato di diplomatico da strapazzo, ha il solo desiderio di tornare nell’amata Venezia. Ma, proprio quando sembra che il suo sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo ospita in una sua casa di campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende il suo desiderio. “Il ritorno di Casanova” è uno dei capolavori narrativi di Schnitzler, grande cantore della Vienna spumeggiante e feroce nel declinante impero asburgico. In questo racconto del 1918 – adattato a opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona – si rivela la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di sfuggire alla vecchiaia e alla morte.

 

psychiatric circusE sempre a Ravenna, ma al Pala De Andrè, c’è anche lo spettacolo che sta facendo parlare molto di sé, “Psychiatric Circus”, dal 21 gennaio al 7 febbraio sempre alle 21 (con riposo i martedì e doppio spettacolo il sabato, alle 18). È uno spettacolo teatrale ambientato negli anni cinquanta che racconta la vita all’interno del manicomio cattolico di Bergen, gestito da padre Josef, dottore e direttore, e dalle sue fedeli suore. “Psychiatric Circus” è un circo-teatro che si ispira alle suggestioni del Cirque du Soleil, ma con tinte più forti. È un evento psicotico, un viaggio nella follia, un luogo in cui il senso delle cose è totalmente capovolto. Un cast internazionale di acrobati, fachiri, pagliacci che presenterà numeri tecnicamente difficilissimi, costruiti con una chiave ironica e insieme inquietante. Traendo ispirazione dai più celebri horror della storia del cinema e da serie tv come “American Horror Story”, e unendo questi spunti alla creatività e alla libertà, a volte dissacrante, del circo e del teatro, “Psychiatric Circus” si propone al pubblico italiano ed europeo come una novità assoluta, con tanta interazione con il pubblico.

 

decoyInfine, musica. All’Area Sismica di Ravaldino in Monte (vicino a Meldola), il 31 gennaio suonano i Decoy (ore 18). Perla della scena free britannica attuale, Decoy è un trio attivo già da anni, composto da Alexander Hawkins, John Edwards e Steve Noble. Musicisti ipercinetici, sono i collaboratori di riferimento di monumenti viventi e fondatori di formazioni inedite. Hawkins guida un proprio ensemble, fa parte del Convergence Quartet, suona in duo col batterista sudafricano Louis Moholo-Moholo, si esibisce in piano solo, oltre che essere il pupillo di Evan Parker, con cui suona in diversi progetti. Edwards è uno dei più sensibili improvvisatori attuali, forte di una tecnica virtuosistica e un’esperienza stratificata a fianco di Evan Parker, Mark Sanders, Sunny Murray, Spring Heel Jack, Louis Moholo-Moholo, solo per citarne alcuni. Steve Noble ha studiato percussioni africane con il maestro nigeriano Ogunde e negli anni ’80 ha fatto parte del gruppo Rip, Rig & Panic. In seguito è diventato un punto di riferimento nella scena d’avanguardia londinese.

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