L’avevo sostenuto durante l’assemblea del PD di Cesenatico del 22 gennaio scorso, coinvolgere Matteo Renzi nella campagna elettorale a sostegno di Bersani sarebbe stato un boomerang.
Pierluigi Bersani aveva vinto le primarie con un’idea di partito, ma soprattutto di Italia molto molto diversa da quella di Matteo Renzi.
Se Bersani ha vinto le primarie ci sarà una ragione, gli italiani che avevano votato il 25 novembre e il 2 dicembre, avevano scelto il programma del segretario nazionle del PD e bocciato quello del sindaco di Firenze.
Non credo sia necessario elencare le tante differenze fra Bersani e Renzi, chi si è interessato un po’ di politica le conosce, se non tutte, molte.
Renzi dai sostenitori di Bersani, e non solo, anche quelli di Vendola, la Puppato e persino Tabacci, ritengono Renzi un piccolo Berlusconi, come non ricordare il pranzo ad Arcore!
Matteo Renzi si è fatto pagare la campagna elettorale per le primarie dal finanziere Serra, tutti ricordiamo quanto gli fu rinfacciato che un residente alle Cayman avesse sostenuto finanziariamente il suo tour elettorale.
Non voglio dilungarmi, tutti conoscete le profonde differenze politiche, di atteggiamento, di storia politica, di pedigree, ecc. ecc. fra Bersani e Renzi.
Per tutti questi motivi chiedere a Renzi di sostenere Bersani ha allontanato milioni di elettori che non si sono più riconosciuti nella linea poltica del segretario, il quale ha dato l’impressione di essersi piegato alla linea politica del rottamatore scontentando tutti i duri e puri della sinistra.
P.S.: penso tutti sappiate che ho sostenuto Renzi alle primarie (chi non lo sapeva, adesso lo sa), perciò la mia nota non è contro Renzi ma contro coloro che non hanno avuto il coraggio di mettere in un angolo il sindaco di Firenze dopo che aveva miseramente perso le primarie. Chi perde non può essere considerato il salvatore della patria ma è e rimane un perdente il cui aiuto può solo che portarti alla sconfitta.
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