La politica cesenate tra (molti) dubbi e (poche) certezze

Molti i quesiti ancora senza risposta. Prima dell'autunno qualcosa però si dovrà cominciare a capire. Soprattutto nel Pd

Nei giorni scorsi Natascia Guiduzzi, leader dei 5Stelle cesenati, mi ha inviato un messaggio per specificare che avevo preso fischi per fiaschi. Il riferimento è alla mia chiave di lettura sul commento che lei ha fatto su Facebook sotto al post di Faggiotto nel quale annunciava che passava con “Cesena siamo noi”.

Quello che per me era un commento piccato, per lei era ironico. Ne prendo atto volentieri. Fra l’altro a me fa sempre piacere quando vedo che si usa l’ironia.

 

Resto però della mia idea sul fatto che un potenziamento di “Cesena siamo noi” potrebbe erodere voti ai grillini. Sempre che la lista civica gestisca bene il nuovo arrivo. Potenzialmente Faggiotto può essere un valore aggiunto, ma è innegabile che l’ingresso di un ulteriore potenziale elemento di primo piano potrebbe anche creare problemi. C’è anche da dire che “Cesena siamo noi” guarda anche con molto interesse alle evoluzioni in casa 5Stelle. Se quel mondo continuerà a ruotare attorno a Natascia Guiduzzi resterà lo steccato, altrimenti si potrebbero aprire grosse possibilità di dialogo.

Comunque, l’impressione è che questi siano gli ultimi fuochi di una politica, quella cesenate, che ha voglia e bisogno di staccare la spina. Non tanto perché in arrivo c’è una nuova ondata di caldo africano, ma perché ogni tanto bisogna resettare essendo, oltretutto, alla vigilia di un momento importante.

Da settembre si comincerà a parlare di candidature. Soprattutto in campo Pd. Tutto continua a ruotare attorno a quattro nomi: Simona Benedetti, Bicio Landi, Enzo Lattuca e Lia Montalti. Rigorosamente in ordine alfabetico. Resto dell’idea che ci siano tre nomi per quattro posti.

 

Prima dell’autunno dovrà essere deciso il nome del parlamentare. Poi a caduta si  riempiranno le altre caselle. Avverrà dopo le politiche. Qualcosa lo si potrà capire anche prima, ma il voto nazionale sarà uno steccato importante. Come andrà il Pd? E, soprattutto, quali saranno gli scenari nazionali. Solo a quel punto si capirà quale potrà essere la strategia locale e cercare il candidato più adatto.

Un po’ meno frenetiche saranno le scelte del centrodestra. Lì c’è un leader annunciato: Marco Casali. Ruolo che si è guadagnato sul campo, con l’aventino e il risultato che ha ottenuto. Restano da decidere le strategie. Nonostante l’esperienza di “Libera Cesena” non credo alla lista unica. Al momento il punto interrogativo riguarda il Pri. L’Edera è saldamente e convintamente all’opposizione. Però è innegabile che all’interno del partito ci sia dibattito. Anche se è vero che l’anima più di centrosinistra si è indebolita per i continui addii alla Rilla. Però, c’è anche la consapevolezza che la china discendente nella quale è entrato il partito si potrebbe fermare (o rallentare) solo se il Pri tornasse nella stanza dei bottoni.

Infine i Liberaldemocratici. Tutto lascia credere che saranno della partita. Anche se sono abbastanza schiacciati. Con l’approdo di Faggiotto a “Cesena siamo noi” per Di Placido e soci aumenta la concorrenza sul web, ovvero quello che per i Libdem rimane un importante potenziale bacino dal quale attingere consensi.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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