Ma gli si contestano i toni e non i contenuti: è come preoccuparsi della pagliuzza e non vedere la trave
Varro ha ragione. Dal mio punto di vista ne ha da vendere. I suoi toni possono non piacere. Ma la satira è fatta così: dice delle verità facendo dell’ironia. La cosa assurda è che si contestano i toni e non i contenuti. È come preoccuparsi della pagliuzza e non vedere la trave.
Il messaggio che lancia Varro, e che io condivido al 100 per cent, è che Cesena ha bisogno di una classe politica di qualità. Solo così pottemmo guardare con più ottimismo al futuro. Perché un politico di livello è quello in grado di contribuire a disegnare il futuro della città. Faccio solo alcuni esempi: Vittorio Pieri, Giobbe Gentili, Denis Ugolini. Non sono sempre stati nelle compagini di governo. Anzi, spesso hanno occupato ruoli di opposizione. Eppure hanno dato degli importantissimi contributi per far crescere la città e meritano di essere ricordati per quello che hanno fatto.
Adesso non possiamo dire altrettanto. Gli ultimi che mi vengono in mente sono Luigi Di Placido che aveva la preparazione ma non è mai riuscito a capitalizzare anche per una serie di valutazioni sbagliate. E poi Davide Fabbri. Può sembrare strano. Ma ho sempre considerato Davide il rosso un politico preparato. Uno che studiava e aveva idee. Ne condividevo poche, ma questo non conta. Aveva spessore.
E adesso? Per quanto riguarda il Pd è cresciuto Lattuca. Ma non per grazia ricevuta. Cinque anni al Parlamento lo hanno aiutato molto. È una scuola molto importante. Prendete Laura Bianconi. Dopo pochi mesi che era al Senato non era più la stessa: la Laura acqua e sapone un po’ titubante aveva lasciato il posto a una donna cambiata nel look, ma soprattutto molto più sicura, preparata e determinata.
All’opposizione lavora bene Gilberto Zoffoli e, da un po’ di tempo, si muove meglio Casali. Per il resto è buio pesto. A partire dai 5Stelle. E questo non è un bene per la città. Qualche anno fa era spuntato Valletta. Ma si è dimostrato inadeguato. Sia per il carattere che per la scarsa preparazione. Il nuovo che avanza indubbiamente è Faggiotto.
Però deve decidere cosa fare da grande. Se vuole darsi una dimensione da politico deve smettere di rincorrere i cassonetti o il circo. Il ruolo dell’incursore e adatto a Castiglia e soci, figure delle quali c’è bisogno in una città senza però che si ecceda nei toni. Ma loro non potranno mai essere politici di primo piano.
L’alternativa per Faggiotto è prendere una lunga serie di “mi piace” (sempre gli stessi) su Facebook. Un successo, a mio avviso, effimero. Ognuno, però, è arbitro del suo destino.
PS. Secondo gli ultimi sondaggi nazionali (per quel che valgono) i giovanissimi preferiscono i moderati.
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