Specializzandi in chirurgia e anestesia coinvolti al Bufalini di Cesena nell’emergenza Covid 19

Il prof. Luca Ansaloni e il gruppo degli specializzandi

L’emergenza Covid 19, a fianco delle criticità e dei drammi che sono sotto gli occhi di tutti, racchiude anche tante esperienze di generosità e buone prassi di alto valore umano e professionale, come quanto sta avvenendo presso l’Ospedale Bufalini di Cesena, dove 17 giovani specializzandi, provenienti dalle Università di Bologna (13), dall’Università di Napoli (2) e dall’Università di Messina (2), sono stati coinvolti in varie mansioni, inerenti la cura dei malati affetti da Coronavirus.

Gli ambiti di specializzazione dei giovani medici sono, per 14 di loro, l’anestesia e la rianimazione e, per i rimanenti 3, la chirurgia d’urgenza: se per i primi l’emergenza in corso ha un’ attinenza con le loro esigenze formative, per gli altri si è trattato di un cambiamento di rotta, che li ha portati alla vicinanza e ad attività di screening di pazienti a rischio di infezione, in attesa della conferma o meno della loro positività.

“E’ bene ricordare – affermano Luca Ansaloni e Vanni Agnoletti, rispettivamente direttori di Chirurgia d’Urgenza e Anestesia/Rianimazione – che la scelta di rimanere presso il nostro Ospedale, è stata del tutto volontaria: potevano, infatti, rientrare nelle proprie sedi universitarie, ma tutti hanno deciso di mettersi in gioco e di offrire il proprio contributo in questa fase emergenziale. Desideriamo, quindi, non solo ringraziarli, ma anche rendere pubblico alla comunità locale l’impegno che hanno profuso in questo periodo, in cui tutti noi ci stiamo confrontando con una patologia nuova, da esplorare e che, per di più, presenta manifestazioni in mutamento”.

Non è stato un approccio facile quello dei 17 giovani medici: all’inizio c’erano paure anche personali sui rischi a cui venivano esposti e sulla complessità del rapporto con persone gravemente ammalate, a cui non era consentito l’affetto e la vicinanza dei propri cari. E in diversi casi sono stati proprio loro ad accompagnare dolcemente al termine dell’esperienza umana diversi pazienti, tenendo loro la mano e cercando di essere loro vicini con il conforto e, per chi crede, anche con una preghiera.

I media oggi dipingono i medici come gli eroi del nostro tempo, ma questa definizione quasi infastidisce i giovani specializzandi e gli stessi direttori delle due Unità Operative: “Ci riteniamo – afferma Emilia Fontanazza, a nome di tutto il gruppo – semplicemente persone che hanno fatto il proprio dovere, certo in una situazione complessa, con l’unico merito di aver trasformato le preoccupazioni iniziali in forza, coraggio e, in certi casi anche amore E’ stata un’esperienza molto coinvolgente anche dal punto di vista formativo e di questo siamo noi che ringraziamo i nostri medici di riferimento, per averci offerto questa opportunità”.

“L’esperienza dei 17 specializzandi al Bufalini – ricordano Ansaloni ed Agnoletti – valorizza anche l’apporto concreto ed originale che l’Università può offrire alle comunità locali, che, in questo caso, si è tradotto immediatamente in un aiuto concreto alle fasce più fragili della popolazione. Riteniamo che l’apporto dei nostri giovani colleghi vada valorizzato e riconosciuto, anche in relazione di un fatto contingente. Ognuno di loro riceve mensilmente un contributo dalle rispettive Università che si aggira attorno ai 1,600 euro: la casualità ha voluto che proprio nel mese di aprile (poi prorogato a fine maggio) ognuno di loro debba corrispondere una cifra consistente (circa 1.500 euro) al proprio Ateneo, quale rata delle tasse universitarie. Ciò significa che, nel mese di aprile, a fronte di un impegno sostanziale e preziosissimo in ospedale, ad ognuno di loro siano rimasti appena 100 euro, con cui provvedere alle spese di vitto ed alloggio. Per questo abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi in loro favore, tramite Astra (Associazione SOS traumaneuro Romagna), organizzazione comunemente utilizzata per raccogliere risorse per il reparto di Anestesia e Rianimazione del nostro Ospedale. L’invito, quindi, a tutti i cesenati, è quello di fare una piccola donazione utilizzando l’IBAN IT06Q0623023900000030768978.

Questi i nomi dei giovani specializzandi coinvolti nell’emergenza Covid 19 presso il Bufalini di Cesena: presso l’unità operativa di Anestesia Madaghiele Marco, Miggiano Lorenzo, Rossi Barbara, Pesci Vittorio, Tarozzi Elena, Brozyna Marta Sylwia, Cardini Silvia, Bianchi Maria Giacinta, Benassi Giulia, Fontanazza Emilia, Terminiello Virginia, Mezzatesta Luca, Rosato Chiara e Sica Andrea, presso l’unità operativa di Chirurgia Casadei Chiara, Prosperi Enrico e Sermonesi Giacomo.

Questo post è stato letto 80 volte

Avatar photo

Gigi Mattarelli

Gigi Mattarelli è legale rappresentante dell'agenzia di pubblicità Grafikamente, oltre che giornalista pubblicista da circa 30 anni, con una predilezione spiccata per la comunicazione sociale. E' direttore responsabile della rivista "Percorsi Solidali" edita dalla stessa Grafikamente, che da quasi 10 anni racconta storie di volontariato, cooperazione e associazionismo locale. Nel tempo libero dà sfogo alle sue grandi passioni, ovvero la bicicletta, il tifo per l'Inter e la venerazione per un gruppo musicale "cult" italiano, i Nomadi. E' autore dei volumi "C'era un volta un re bisre, bisconte, binè..." che ricorda la figura di don Amedeo Pasini, "Forlì&dintorni su due ruote" (ovvero 20 percorsi in biciletta alla scoperta della Romagna). "Il ruggito del Leone" (dialoghi con Romano Baccarini), "Un sorriso contagioso" (che racconta la storia di Luca Berardi, atleta forlivese campione di nuoto e sci nordico) e "Innamorata di Dio. Bendetta Bianchi Porro raccontata ai ragazzi". 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *