Quei vizi della politica duri da sradicare

Eppure gli esempi positivi ci sarebbero

Non si riapre: governo di m… Si riapre: governo di m… Denunciamoli per pandemia. Denunciamoli per sequestro di persona. Vogliamo 1000€ con un click. Troppo facile avere i soldi. La frase non è mia, ma del mio amico Gianmaria Zanotti ed è il contenuto di un post caricato ieri nella sua pagina Facebook. Frase che sottoscrivo in toto. Magari per i due sostantivi iniziali si potevano scegliere dei sinonimi, ma così rende perfettamente l’idea. Arriva immediatamente. Non a caso Gimmi è bravo ad usare i social.

Quella frase è indovinata perché fotografa in maniera perfetta il sentimento popolare nei confronti di chi governa. Un problema generalizzato che poi diventa il principale difetto della politica che poi ha finito con l’imbarbarire anche il clima. Ormai non c’è più confronto, ma scontro. E quello, di per sé, è grave. Ma il problema principale è che non c’è una posizione definita. Ormai vale tutto e il contrario di tutto. Seguendo il sentiment popolare e, soprattutto, i sondaggi, i politici fanno continui avvitamenti. E, poco importa, se dopo 24 ore si smentiscono. Ormai sanno che la macchina dell’informazione, soprattutto con l’avvento dei social, macina di tutto e di più. Il materiale è talmente tanto che nessuno si ricorda quello che era stato detto il giorno precedente. Fra l’altro è pure inutile farlo notare.

Invece ci si aspetterebbe che un partito avesse una propria linea che, nel corso del tempo, può essere aggiustata o modificata. Ma su posizioni chiare. Poi ci si confronta. Non si può però cambiare in continuazione avere o non aver un’idea a giorni alterni. Quella non è politica e vendita porta a porta, con tutto il rispetto per chi svolge questa nobilissima attività. 

Ma il problema vero è che questa continua ricerca del consenso è nociva al paese perché  diventa un limite quando si governa. Perché la ricerca del consenso diventa una questione di sopravvivenza e si punta a fare provvedimenti che hanno quello come scopo principale. Provocando però dei guasti nel sistema paese. Perché con i interventi spot non si va da nessuna parte. Anzi, si va a sbattere. Di esempi ce ne sono tanti. Troppi.

Per rendersene conto è sufficiente analizzare quello che Mario Draghi oggi ha detto al Meeting di Rimini. L’ex governatore ha calzato su istruzione e formazione per la ripartenza. “Trasparenza e responsabilità” per rilanciare l’Europa. “C’è un debito buono, se usato per investimenti in infrastrutture e ricerca”. Diventa “cattivo” se finisce in sussidi improduttivi. La politica rifletta, una volta tanto.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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