Green pass: Baccini trova alleati

Intervento di Renato Lelli (Pri)

CESENA. Senza se e senza ma. Sul Green pass Renato Lelli, segretariuo regionale del Pri, si schiera a fianco del sindaco di Bagno di Romagna. La nota.

Bene ha fatto il Sindaco di Bagno di Romagna a firmare un’ordinanza con la quale ha reso obbligatorio il possesso del Green Pass per l’accesso da parte di chiunque nella residenza per anziani del proprio Comune. Il Governo con l’art. 4 del DL n. 44 convertito nella Legge 76/2021 ha introdotto l’obbligo vaccinale “anti-Covid” per i sanitari che lavorano in strutture sia pubbliche che private. 

Tale provvedimento è imperativo negli obblighi e nella tempistica, ma ha lasciato un buco aperto, rendendolo di fatto inefficace. Tant’è che nei giorni scorsi il Sindaco Baccini si chiedeva perché di fronte alla presenza ed alla ripresa di focolai soprattutto nelle strutture in cui sono presente persone fragili, continuino ad operare negli stessi ambienti personale non vaccinato. Infatti per chi non ha aderito sono previste mansioni che escludono il contatto interpersonale e il rischio di contagi, e nel caso non sia possibile trovare impieghi alternativi, il personale và sospeso dal servizio e dalla retribuzione fino al 31 dicembre 2021.

La legge prevede la trasmissione degli elenchi del personale soggetto ad obbligo vaccinale da parte degli Ordini professionali e dei datori di lavoro alle Regioni entro 5 giorni dalla entrata in vigore del DL (quindi entro 6 aprile), che poi avevano 10 gg. di tempo per la verifica dello stato vaccinale dei soggetti rientranti negli elenchi e per comunicare l’esito alle Asl. Poi le Asl dovevano invitare gli interessati a produrre, entro 5 gg. dalla ricezione dell’invito, la documentazione che comprova o l’avvenuta vaccinazione o le eventuali motivazioni per l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale. Il buco lasciato è che la legge non pone un termine alle AUSL per l’invio delle lettere agli interessati. Inoltre vista la strutturale carenza di personale e le difficoltà quindi a coprire il servizio, tale procedura procede a rilento. Ecco perchè le fasi successive nuovamente perentorie non vengono messe in pratica, ossia l’invito formale “senza ritardo” da parte delle Asl a sottoporsi alla somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, indicando le modalità e i termini per l’adempimento ed in caso di inosservanza dell’obbligo l’adozione delle misure  quali la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni “che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagi. 

Pertanto le ASL in tutta Italia hanno iniziato a inviare agli interessati comunicazione riguardo la vaccinazione senza fretta e con termini meno perentori. In questo modo però non si raggiunge il risultato atteso, che è quello di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza in determinati ambienti. 

Se vogliamo uscire rapidamente da queste condizioni occorre affrontare questi temi con serietà e rigore: Se c’è una legge và applicata e và messa in atto in maniera precisa da parte di tutti i soggetti interessati. Se ci sono buchi nella legge vanno corretti. Spero comunque che il comportamento del sindaco Baccini sia di esempio anche per altri. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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