Calenda nuovo Prodi?

L'autorevole blog "Lettera43" ipotizza la candidatura del ministro per lo Sviluppo economico. Una mossa un po' a sorpresa, ma non del tutto visto l'attivismo degli ultimi tempi

Renzi? Emiliano? Franceschini? D’Alema? Nessuno di questi. Secondo “Lettera43” la futura guida del Pd potrebbe essere Carlo Calenda, ministro allo Sviluppo economico. In Italia, soprattutto in politica, siamo abituati a veder nascere in continuazione leader o presunti tali. Molti poi durano anche molto poco, nemmeno il tempo di mettersi in luce. Altri si bruciano da soli. Sono lontani i tempi in cui i politici erano inossidabili (Andreotti docet). È meglio? È peggio? Ognuno ha la sua chiave di lettura. Personalmente sono favorevole al ricambio, ma non a ritmi supersonici. A tutto ci deve essere un limite.

Tornando a Calenda, è un nome spuntato da poco e che è finito in prima pagina per un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera e nella quale diceva no alle elezioni anticipate. Un attivismo che lo ha posto al centro della scena politica, ma che obiettivamente non pare sufficiente per dargli i connotati da leader.

Foto www.sviluppoeconomico.gov.it/

Ma, secondo l’autorevole blog, Calenda sta scalando molte posizioni. Il ministro viene definito l’uomo del dialogo che rottama Renzi, che piace alla destra (Berlusconi, Alfano), al centro (montiani) e a sinistra (Bersani). Ha entrature in Confindustria, banche, studi legali. Ed è pronto ad arruolare i delusi dall’ex premier. Insomma, secondo Alessandro Da Rold, Calenda studia da nuovo Prodi. Inoltre, sempre secondo “Lettera43” il suo approccio più riformatore e meno rottamatore lo rende molto gradito anche all’inquilino del Colle.
Del passato del ministro si conosce quasi tutto, della madre regista Cristina Comencini, della parte in Cuore, della vita pariolina e di quanto sia preciso e secchione sul lavoro. Meno si conoscono le sue entrature nella classe dirigente italiana. Che sono tante. L’uomo chiave, secondo il blog, si chiama Andrea Mazziotti Di Celso, avvocato, attuale presidente della commissione Affari costituzionali alla Camera, uno degli scranni più importanti, soprattutto in questa fase di discussione della nuova legge elettorale.

Foto www.sviluppoeconomico.gov.it/

Intanto si cerca di fare un identikit politico di Calenda. Come detto piace a 360 gradi. Da Bersani, per come sta conducendo un ministero a lui molto caro, a Silvio Berlusconi e anche da Enrico Letta che, nel 2013, lo nominò vice ministro. Il dirigente è cresciuto nella Confindustria di Montezemolo ha sempre lavorato in silenzio. Ma si è fatto molti amici. Persino tra i sindacati con cui sta gestendo partite importanti su aziende come Alitalia, Piaggio Aerospace, Almaviva o Italcementi. Resta però da capire quale sarà la posizione sulla manifattura 4.0, ovvero cosa dirà sulla tutela dei lavoratori. Inoltre ha buoni rapporti con le banche, sia con Unicredit che con Intesa.

L’autostrada è aperta – scrive “Lettera43” -, bisogna vedere se il ministro per lo Sviluppo economico saprà percorrerla, per diventare magari quel nuovo Prodi che il centrosinistra sta ancora cercando. Vedremo.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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