Micro e Macrocosmi al “Masini” di Forlì concerto del pianista Franco Venturini

Il concerto a ingresso gratuito, previsto per la stagione musicale 2019, si terrà sabato 30 marzo, alle ore 18.00, presso la Sala Sangiorgi dell'Istituto Musicale "A. Masini" in c.so G. Garibaldi 98 a Forlì.

Dopo i successi ottenuti oramai in tutto il mondo, torna a Forlì per un concerto gratuito il giovane pianista Franco Venturini.

“Micro e Macrocosmi” è un itinerario musicale fra immagini legate alla percezione della Natura da parte dell’uomo e al rapporto con essa. Al fine di “evocare” in suono l’universo immaginifico delle manifestazioni naturali i compositori, nelle opere presentate, attuano una ricreazione del mezzo espressivo, dalla manipolazione della materia musicale a quella di tecnica e suono strumentali.
L’evento è a ingresso libero.

Micro e Macrocosmi è un itinerario musicale fra immagini legate alla percezione della Natura da parte dell’uomo e al rapporto con essa. Al fine di “evocare” in suono l’universo immaginifico delle manifestazioni naturali i compositori, nelle opere presentate, attuano una ricreazione del mezzo espressivo, dalla manipolazione della materia musicale a quella di tecnica e suono strumentali.Il programma è strutturalmente scandito da uno dei cicli Makrokosmos di George Crumb, una serie di Charakterstück [brani di carattere] ispirati ad un universo interiore di immagini fantastiche, elevate ad una dimensione sia cosmica, sia rapportate ad una terrena, essendo ognuno una sorta di omaggio/ritratto a persone reali, associate ai segni dello Zodiaco. Il compositore evoca diverse idee che hanno influenzato l’evoluzione del suo linguaggio: le “magiche proprietà” della musica, l’origine del male, l’atemporalità del tempo, il sentimento dell’uomo, consapevole dei propri limiti, di fronte all’Universo infinito. La ricerca di modalità di espressione di sentimenti ineffabili ed un immaginario fortemente evocativo lo spingono a ideare un idioma pianistico peculiare, con una tavolozza di mezzi espressivi espansa. Tale stimolo lo porta a proiettarsi oltre l’orizzonte della tastiera, con l’azione diretta delle dita o di oggetti manovrati dall’interprete sulle corde o la tavola armonica dello strumento. Ma Crumb non utilizza tecniche “eterodosse” come “effetti speciali”: egli forgia un proprio idioma per raccontare il suo universo, da cui l’esigenza di sonorità speciali, cercando poi di integrare il tutto, in un intreccio di relazioni fra i diversi timbri, al fine di farci percepire il suo complesso mondo. Il suo pianoforte, la cui immagine sonora subisce delle metamorfosi repentine, diviene un teatro in cui tutti i potenziali mezzi fonici vengono messi in campo, compresi quelli del pianista, attore e regista del quale sentiamo fin la voce, in varie declinazioni espressive. L’universo racchiuso nel pianoforte si espande, rivelandosi potenzialmente infinito, come affermato da Crumb stesso: “Io credo che si possa sinceramente affermare che le risorse degli strumenti non possano mai esaurirsi: la generazione futura scoverà sempre nuove vie!”. Gli altri compositori che, in questo percorso, “dialogano” con la suddetta opera, sono cari e di esempio a Crumb stesso, il quale ammicca a Mikokosmos di Bartók, ai kreis schumanniani, ai Préludes di Debussy, oltre a Chopin e Beethoven, che fanno la loro “apparizione” in due dei brani. 

Franco Venturini

Da Morning Music, che apre il ciclo crumbiano “with primitive energy”, si passa ai Gësange der Frühe [canti del mattino] di Robert Schumann, della sua ultima fase creativa. Essi sono, secondo il compositore, “brani che descrivono le sensazioni ed impressioni suscitate dallo schiudersi del mattino, ma più su un piano emotivo che rappresentativo”. La prima dedica era “An Diotima”, nome allegorico associato al romanzo Hyperion del poeta Hölderlin, in cui il protagonista ritrova la sua Diotima scomparsa identificandosi alla natura: “Noi siamo delle note viventi, in accordo con la tua armonia, o Natura!”. I cinque brani hanno delle relazioni reciproche attraverso dei motivi musicali comuni e dei riferimenti simbolici alla natura (come nel terzo, il richiamo di sonorità dei Waldhörner [corni da caccia], evocante la foresta).

L’energia primordiale in apertura del programma si traduce in movimento in Sur l’aile du tourbillon intelligent di Franco Venturini e nel Prélude Ce qu’a vu le vent d’Ouest di Claude Debussy. Nel primo, ispirato a Le vin des amants di Charles Baudelaire, la dinamica sottesa alle immagini poetiche si traduce in gesti pianistici, facendo transitare l’interprete e gli ascoltatori fra due dimensioni, fisiche e foniche, del pianoforte: l’una nota, propria all’immaginario comune legato a questo strumento; l’altra inaudita, in esplorazione all’interno dello strumento. Due “volti sonori”, uno come percezione “allucinata” dell’altro. Nei versi baudelairiani: “Mollement balancés sur l’aile / Du torubillon intelligent, / Dans un délire parallèle”. Il preludio di Debussy ha a sua volta una fonte letteraria, nel racconto delle mirabolanti escursioni di Zefiro, il vento dell’Ovest antropomorfizzato, fra foreste deserte, liane spinose, bufali trascinati al fondo di cascate, alberi sradicati: “un garçon bien sauvage”, in “Le jardin du Paradis” di H. C. Andersen.

Si prosegue verso l’apparente calma del paesaggio di Suoni della notte, dalla suite All’aria aperta di Béla Bartók. In essa l’uomo è immerso nella natura, dalle sonorità di percussioni ancestrali del primo brano, fino a questo “notturno”, in cui si tende l’orecchio al microcosmo brulicante d’insetti ed anfibi in un paesaggio la cui attività è smussata dall’aura notturna. Questo brano prepara al fantasmagorico Ghost-Nocturne : for the Druids of Stonehenge che apre la seconda parte di Makrokosmos, per il quale Crumb richiede una sonorità “subliminale”, da cui siamo condotti, in un crescendo di tensione, al terribile A prophecy of Nostradamus. In Natura viva con glissandi IVFranco Venturini esamina a fondo la natura del proprio strumento. Il nucleo musicale è un gesto specifico: il glissando. La ricerca creativa è volta a modalità di articolazione del suono al fine di “comporre la percezione”. La sfida è di plasmare la tecnica dando l’impressione che al pianoforte si possano realizzare dei glissandi continui, passando da due punti contigui della tastiera senza il salto dato dalla sua parcellizzazione, come se la materia di cui è fatta si liquefacesse, in un miraggio uditivo.Si ritorna infine alla natura propriamente detta (prima di trascendere la terra con la terza parte di Makrokosmos), nella dialettica di luci ed ombre della cangiante tavolozza debussyana, atta a ritrarre il sinestesico paesaggio di Cloches à travers les feuilles, da Images, fatto di suoni di campane percepiti al di là delle foglie di “questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”. [Franco Venturini]

Franco Venturini

Franco Venturini eseguirà al piano:
GEORGE CRUMB
Makrokosmos II (1973)
Twelve Fantasy-Pieces after the Zodiac for Amplified Piano
Parte prima
Morning Music (Genesis II) Cancer
The Mystic Chord Sagittarius
Rain-Death Variations Pisces
Twin Suns (Doppelgaenger aus der Ewigkeit) [SYMBOL] Gemini
ROBERT SCHUMANN
Gesänge der Frühe (1853)
Im ruhigen Tempo
Belebt, nicht zu rasch
Lebhaft
Bewegt
Im Anfange ruhiges, im Verlauf bewegtes Tempo
FRANCO VENTURINI
Sur l’aile du tourbillon intelligent (2010)
CLAUDE DEBUSSY
Préludes livre I (1910): VII. Ce qu’a vu le vent d’Ouest
BELA BARTÓK
All’aria aperta (1926) : IV. Suoni della notte
GEORGE CRUMB
Makrokosmos II (1973)
Parte seconda
Ghost-Nocturne : for the Druids of Stonehenge (Night-Spell II) Virgo
Gargoyles Taurus
Tora! Tora! Tora! (Cadenza Apocalittica)
Scorpio
A Prophecy of Nostradamus [SYMBOL] Aries
FRANCO VENTURINI
Natura viva con glissandi IV (2018)
CLAUDE DEBUSSY
Images 2ème série (1907): I. Cloches à travers les feuilles
GEORGE CRUMB
Makrokosmos II (1973)
Parte terza
Cosmic Wind Libra
Voices from “Corona Borealis” Aquarius
Litany of the Galactic Bells Leo
Agnus Dei [SYMBOL] Capricorn


Franco Venturini

Franco Venturini – Biografia

Diplomatosi in pianoforte, composizione e musica elettronica al Conservatorio di Bologna, Franco Venturini ha successivamente conseguito il diploma al corso di alto perfezionamento dell’Accademia S. Cecilia a Roma con I. Fedele e un Master in composizione all’Università Paris 8.

Ha frequentato Master Classes in contesti internazionali, quali il Centre Acanthes a Metz e gli Internationale Ferienkurse f r Neue Musik a Darmstadt, incontrando compositori quali M. Jarrell, M. Stroppa, T. Murail, B. Furrer, P. Hurel, U. Chin. In qualità di pianista ha affinato le sue competenze principalmente frequentando i corsi di M. Campanella e il Trio di Trieste, conseguendo il Diploma di Merito in pianoforte e musica da camera all’Accademia Chigiana di Siena e alla Scuola Superiore Internazionale del Trio di Trieste.

Collabora attivamente con gli ensembles francesi Soundinitiative e Accroche Note e il FontanaMIX ensemble, dedicandosi principalmente alla diffusione del repertorio contemporaneo. Ha collaborato con musicisti di fama internazionale come M. Pintscher, S. Gervasoni, N. Isherwood, G. Knox, L. Pfaff, G. Zagnoni e il coreografo L. Veggetti. Ha tenuto concerti in vari contesti: Italia (Ravello Concert Society; Accademia Filarmonica di Bologna: Bologna Festival; REC/APERTO Festival a Reggio Emilia; Nuova Consonanza a Roma, Trieste Prima; Villa Romana a Firenze; Festival Nuove Musiche a Palermo; teatri: Comunale di Bologna, G. Verdi a Pisa, Politeama e Massimo a Palermo), Francia (Paris – Salle Cortot; Manifeste IRCAM; Thé tre Adyar; Orléans – Matinées du piano; Festival international de Wissembourg), Spagna (Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Festival Mixtur), Austria (Schönberg Center a Vienna, Bludenzer Tage zeitgemasser Musik), Croazia (Biennale Musica di Zagabria), Slovenia (Festival Slowind a Ljubljana), Svezia (Connect Festival – Malmö), Australia (Bendigo International Festival of Exploratory Music, Brisbane Festival), Singapore (Yong Siew Toh Conservatory).

Sue musiche sono state eseguite in vari contesti internazionali, quali: Biennale Musica a Venezia, Milano Musica Festival, Festival MITO a Milano, Parco della Musica a Roma, Radio Suisse Romande a Ginevra, Internationale Ferienkurse f r Neue Musik a Darmstadt, Pharos Arts Foundation International Contemporary Music Festival a Cipro, Festival musikprotokoll a Graz, Leibniz Tempel a Hannover, Musica para el tercer milenio a Madrid, Festivals Suona Italiano e Suona francese a Parigi e Strasburgo, Lee Foundation Theater della Nanyang Academy of Fine Arts a Singapore. É stato coinvolto nel PRIME project (Paetzold Recorder Investigation for Music with Electronics), promosso dal Conservatorio di Losanna. Fra gli interpreti della sua musica figurano il Quartetto Prometeo, il Trìo ArbGs, gli ensembles Klangforum Wien, Proxima Centauri, Das Neue Ensemble, Divertimento, l’Imaginaire, FontanaMIX, l’Orchestre National de Lorraine, i direttori J. Deroyer e J.-M. Lavoie. Sue opere ed esecuzioni sono state diffuse su varie radio (Radio France Musique, Radio sterreich 1, RaiRadio3). Ha tenuto conferenze sul linguaggio pianistico contemporaneo in conservatori e università italiane e francesi. Ha ricevuto commissioni da Biennale Musica di Venezia, la fondazione Arena di Verona, l’Esposizione Universale 2015 di Milano, il Festival Traiettorie di Parma. Ha beneficiato di una residenza artistica all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, nell’ambito del progetto “Les promesses de l’art”.

Fra i premi conseguiti figurano: il PRIX Mention Spéciale A. ROUSSEL e il PRIX SACEM nel 8° Concours International de piano d’Orléans, The modern recorder project – Composition Competition 2008 of Musikinstitut Darmstadt, the Leibniz’ Harmonien – Internationaler Kompositionswettbewerb in Hannover, il 9° Forum de la Jeune Création Musicale della S.I.M.C. a Parigi, il Premio Trio di Trieste – Coral International composition award, il Premio Farnesina sonora della Federazione CEMAT a Roma. É risultato finalista del Premio delle arti San Fedele, dal quale sono stati pubblicati tre DVDs con opere degli artisti selezionati. Ha insegnato pianoforte in alcune scuole di musica, teoria ed analisi musicale e “Prassi esecutiva del repertorio pianistico contemporaneo” al Conservatorio di Bologna, composizione al Liceo Musicale di Modena. Ha altresì ricoperto il ruolo di collaboratore pianistico in teatri, per la Fondazione A. Toscanini ed alcuni conservatori ed è stato docente alla “Scuola dell’Opera Italiana” del Teatro comunale di Bologna.

Attualmente vive a Parigi.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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