Come si costruisce un percorso di narrazione – 21 dicembre alla Biblioteca “Saffi” di Forlì

COME SI COSTRUISCE UN PERCORSO DI NARRAZIONE:
DANTE, CATERINA SFORZA, EBE, ANGELO MASINI

Mercoledì 21 dicembre 2016, alle ore 16.30, 
Biblioteca Comunale “Aurelio Saffi”, corso della Repubblica 78, Forlì 
Marco Viroli e Gabriele Zelli racconteranno quattro itinerari che caratterizzano storicamente la nostra città: 
i percorsi sulle tracce di Dante, Caterina Sforza, Ebe e Angelo Masini.
Presenterà l’incontro Renata Penni, direttrice della Biblioteca Comunale.

Ingresso libero.
Per informazioni 0543 712 608 – 0543 712 628.

Inizierà Marco Viroli esponendo l’itinerario dantesco elaborato insieme a Sergio Spada e Gabriele Zelli. Troppo spesso accade che chi prende in considerazione la vita di Dante tenda a sottovalutare il rapporto strettissimo che l’Alighieri ebbe con Forlì, una delle prime città in cui trovò rifugio e accoglienza dopo la cacciata da Firenze. Fu qui, infatti, che, nel 1302, il Sommo Poeta fu ospite della famiglia Ordelaffi. Da qui, insieme a Scarpetta, capo del partito ghibellino e signore di Forlì, organizzò un tentativo di rientro a Firenze, impresa che non ebbe però esito felice poiché il podestà fiorentino, Fulcieri da Calboli, anch’egli forlivese e nemico degli Ordelaffi, riuscì ad avere la meglio nella battaglia per occupare il castello di Pulicciano. La successiva sconfitta dei guelfi bianchi e dei ghibellini sancì definitivamente l’impossibilità per Dante di fare ritorno in patria. Fu così che, con ogni probabilità, il “Ghibellin fuggiasco” iniziò proprio a Forlì a comporre I primi versi di quello che è divenuto uno dei più grandi poemi della storia dell’intera letteratura mondiale. Forlì si impone perciò di diritto all’attenzione generale per essere considerata città dantesca a tutti gli effetti. Le tante indicazioni e riferimenti presenti nella Divina Commedia consentono di proporre un itinerario dantesco all’interno del centro cittadino molto importante, sia per valenza storica sia per rimandi letterari.

Lo stesso Marco Viroli presenterà l’itinerario sulla tracce di Caterina Sforza che, partendo dal Palazzo Comunale dove, in quella che oggi viene chiamata la Sala delle Ninfe (o delle Muse), fu ucciso il suo primo marito Girolamo Riario, farà tappa nell’area che per molto tempo fu definita “Guasto degli Orsi”, sita tra l’attuale corso Garibaldi e via Giorgina Saffi. Qui sorgevano le residenze dei componenti della famiglia Orsi, protagonisti della congiura contro Riario, sui quali si abbatté la terribile vendetta messa in atto dalla Signora di Forlì. Verrà ripercorsa in questo modo, seppure in forma virtuale e sintetica, attraverso gli altri luoghi che a Forlì la videro protagonista, la vita di Caterina Sforza, una delle donne più importanti del Rinascimento. Figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, e dell’amante Lucrezia Landriani, coraggiosa, dal temperamento indomito, a soli undici anni fu data in sposa al conte Girolamo Riario, signore di Imola. Appena quattordicenne si trasferì a Roma, dove varie vicissitudini politiche e sociali la misero a dura prova, ma allo stesso tempo ne esaltarono il forte temperamento, la saggezza e il coraggio. Tra i luoghi della città legati a Caterina va ricordato il ponte dei Morattini, in minima parte ancora visibile in piazza Melozzo coperto fa una lastra di vetro, all’uscita del quale, in un agguato, venne ucciso Giacomo Feo, suo secondo marito. Si parlerà anche del Monastero di Santa Maria della Ripa che, nel 1484, fu occupato dalle prime sedici suore fatte venire da Ferrara per interessamento di Girolamo Riario, che ne era diventato il benefattore; successivamente, nel 1492, Caterina Sforza chiese a papa Alessandro VI i benefici delle indulgenze a favore del monastero, con la possibilità di ampliarlo e completarlo, rendendolo uno dei principali luoghi sacri della città. Il suo prestigio fu suggellato il 14 marzo 1505 quando alla badessa fu consegnata, per perpetua conservazione, la bolla di papa Giulio II che sanciva la definitiva appartenenza di Forlì allo Stato della Chiesa. Ovviamente nella narrazione non mancherà di essere raccontata la storia della Rocca di Ravaldino, che Caterina difese strenuamente fino alla fine dagli assalti del numerosissimo e molto ben armato esercito di Cesare Borgia, detto il Valentino, figlio di papa Alessandro VI.

Gabriele Zelli traccerà poi un primo itinerario alla scoperta dei luoghi di Ebe, l’opera di Antonio Canova, a partire dal 1816 quando la contessa Veronica Zauli Naldi Guarini la commissionò al celebre scultore per decorare il palazzo di famiglia. Fin dalla sua nascita l’Ebe ha avuto una storia avventurosa. Prima fu a Firenze, poi a Forlì dove rimase a lungo nel Palazzo Torelli Guarini e successivamente nel Palazzo Orsi Guarini Matteucci, entrambi in corso Garibaldi. Nel 1887 la statua fu venduta dagli eredi della contessa al Comune di Forlì che l’acquistò dopo un’infuocata seduta del Consiglio Comunale. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu nascosta in un capannone agricolo a Borgo Sisa, presso Villa Beltramelli, poi fu ricollocata nella Pinacoteca Comunale, prima nel Palazzo della Missione, l’attuale sede della Provincia e, a seguire, nel Palazzo del Merenda. Dal 2009 Ebe è custodita ai Musei San Domenico, nella sala circolare appositamente progettata per assomigliare a quella ellissoidale di Palazzo Orsi Guarini Matteucci (ora Foschi) all’interno della quale trovò alloggio per un certo periodo. Nel percorso narrativo sarà inclusa la chiesa della Santissima Trinità di piazza Melozzo che al suo interno conserva il monumento funebre di Domenico Manzoni scolpito dallo stesso Antonio Canova.

Il secondo itinerario che Gabriele Zelli proporrà farà riferimento alla vita del tenore Angelo Masini, a partire dalle sue umili origini sociali. Masini nacque, infatti, da una modesta famiglia del popolare quartiere di Schiavonia. Nonostante ciò, grazie al suo innato talento, riuscì ad arrivare ad avere uno straordinario successo in tutto il mondo come cantante lirico, tanto da divenire uno degli artisti prediletti da Giuseppe Verdi ed essere soprannominato “Tenore Angelico”. Il percorso narrativo si snoderà attraverso la nostra città con alcune tappe d’obbligo: Palazzo Sangiorgi, oggi sede dell’Istituto Musicale che porta il nome del tenore forlivese poiché fu istituito nel 1926 in base a un consistente lascito testamentario dello stesso Masini; Palazzo Gaddi, sede del Museo Romagnolo del Teatro dove in una sala sono conservati cimeli appartenuti a Masini; piazzetta della Misura dove sorgeva il Teatro Comunale in cui Masini ottenne uno straordinario successo; corso della Repubblica dove si trova il palazzo nel quale il tenore visse fino alla fine dei suoi giorni.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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