Perché andare a votare, e scegliere Matteo Renzi

Domenica   8  Dicembre   primarie

Il treno del cambiamento vero e profondo , è passato inutilmente nelle Primarie dell’autunno 2012…e le conseguenze le abbiamo viste, col perpetuarsi della “palude” italiana…Ora c’è una nuova occasione, che se perduta o vanificata potrebbe essere davvero l’ultima..! Per questo è importante andare a votare domenica prossima, e votare Matteo Renzi !Renzi in rosso

L’elezione di Renzi a segretario del più grande partito della sinistra italiana,  sarà il segnale che anche in Italia potremo costruire una sinistra moderna, europea e riformista, e da qui partirà il più grande cambiamento della storia politica italiana.

La grande affermazione di una sinistra nutrita della cultura del riformismo socialista e del solidarismo cristiano – la sinistra a guida riformista – che come nel nord Europa ed in America,  sa parlare e rappresentare direttamente anche i ceti medi produttivi, le piccole imprese, le partite Iva, in una società che aiuta i più deboli, e realizza nel concreto l’alleanza  del mondo del merito con  quello del bisogno…

Chi critica le proposte di Renzi accusandolo di “liberismo” non sa di cosa parla. L’approccio  di filosofia e prassi politica è semmai ai filoni del  socialismo liberale o “liberal-socialismo”, le cui teorie elaborate soprattutto in America e Gran Bretagna per rispondere -da sinistra- alle esigenze delle società complesse post 2000, hanno visto la grande esperienza inglese di Tony Blair e Peter Mandelson: trasformarono il vecchio Labour Party,  all’opposizione da un ventennio, in New Labour che ha modernizzato l’Inghilterra e recuperato i guasti di decenni delle politiche della Tachter

Matteo Renzi ha detto due cose importanti : il PD aderirà all’Internazionale Socialista (con buona pace di Fioroni e Castagnetti), e l’Italia nel giro di dieci/quindici anni dovrà essere alla guida della nuova Europa.   Perché Renzi deve avere una ampia e solida maggioranza?  Perché il cambiamento che il nuovo PD vorrà attuare, nella politica e nella società italiana,  deve essere vero, profondo e incisivo, e provocherà prevedibili resistenze nei  blocchi di interesse, nelle baronìe, nelle burocrazie di questa Italia corporativa , chiusa e in declino…

I competitor  delle Primarie,  Gianni Cuperlo e Pippo Civati, sono molto lontani da questa linea politica, e dalla possibilità di applicarla.  Civati ha posizioni politiche radicali molto vicine al SEL di Vendola, certamente accoglibili in una proposta articolata di centro sinistra a guida PD, ma la candidatura Civati  per me non rappresenta un PD a vocazione maggioritaria ed espressione riformista.  Cuperlo  ha dietro di sé l’espressione logorata, autoreferenziale  e “vecchia dentro” della sinistra italiana, a livello nazionale sempre in ritardo, e quasi sempre perdente.

Una delle critiche, strumentali, che si fanno ora a Renzi , è quella di aver abbandonato la “rottamazione”.  Io penso che quella fase è stata essenziale per farsi largo – come un piccolo David con giganti Golia –  e sbaraccare una oligarchia consolidata e inamovibile, ma adesso bisogna creare e costruire : la sola rottamazione non è una politica!

Un’altra critica è l’ ”inquinamento” che  Renzi avrebbe subìto, con l’avvicinamento a lui di dirigenti e settori di partito che alle primarie precedenti avevano fatto altre scelte.  Io credo che il problema non sia se dietro o sul carro, ci sono anche Fassino, Franceschini  o Latorre ; quello che conta è la “direzione” e la politica del carro, che  dirige Matteo Renzi ed il gruppo dirigente di innovatori. Poi certamente una strategia vincente,  deve  contemplare come conseguenza – è il sale della democrazia.. –  che persone e settori che votarono  Bersani cambino idea:  perchè altrimenti come si farebbe a diventare maggioranza  ??

Domenica prossima,  una ampia partecipazione alle Primarie, e una grande affermazione di Matteo Renzi , metterebbero in moto la sfida della vita di una intera nuova generazione :  che va assolutamente aiutata, per creare una sinistra moderna, l’unica in grado di salvare l’Italia.

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Roy Berardi

Romagnolo originario di Forlimpopoli, residente a Fratta Terme, da giovanissimo all'ufficio stampa e sindacalista della Cgil in Forlì e in Cesena. Dalla fine anni ’80, giornalista di turismi emergenti (agriturismo,turismo rurale, turismo all’aria aperta ed il “plein air “) sui quali ha prodotto per riviste nazionali del settore oltre 150 reportage ed inchieste soprattutto su territori della cosiddetta “Italia Minore”. Quindi project manager di progetti per l'aggiornamento professionale di imprenditori del turismo. Da una decina d’anni si occupa - con la libera professione – dei temi all’incontro virtuoso tra innovazione turistica, agricoltura di qualità e cultura dei territori. Ha contribuito alla nascita ed al consolidamento della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forlì-Cesena; ha collaborato ai progetti per la nascita di Casa Artusi in Forlimpopoli, e lavora per farne "magnete attrattore" della nuova destinazione turistica della Romagna interna.