Il porcospino, una grandissima libidine

Mercoledì otto dicembre torna la festa a Mercato Saraceno

CESENA. Ogni tanto ci si deve dimenticare del colesterolo affondando il cucchiaino nel porcospino. Se fatti bene i dolci sono tutti una golosità irrinunciabile, ma il porcosopino in molti lo inseriscono nella top five dei preferiti. E’ di una bontà infinita anche se essendo a base di crema di burro tende ad essere pesante. Per renderlo più gradevole un’idea potrebbe essere quella di sifonare la crema. Inserendo aria la si alleggerirebbe. La crema al  burro ricopre i savoiardi inzuppati (ma non troppo) nel liquore. Poi ci sono gli aculei, fatti con le mandorle tostate. Attenzione alla cottura. 

Ha una forma particolare: somiglia ad un porcospino. È di colore chiaro; ha il musino. La procedura non è difficile, l’unica cosa a cui fare attenzione è disporre i biscotti in modo che seguano la sagoma del corpo del riccio (un po’ a pera) e sagomare bene il musino, che deve avere forma triangolare e terminare a punta.

Ma dove nasce il Porcospino? Facendo una breve ricerca online le fonti si concentrano tutte a Mercato Saraceno. L’origine si fa risalire alle sorelle Manzelli, Lea e Giuliana, appassionate di cucina che preparavano dolci su commissione e che, intorno agli anni ’50, crearono il Porcospino per un barista che aveva commissionato loro un dessert al caffè. Sembrerebbe quindi un dolce nato nell’entroterra romagnolo che poi si è diffuso un po’ ovunque durante il boom economico per poi ritirarsi nuovamente all’interno, probabilmente con l’avvento delle diete e il terrore calorico che il burro genera. Emerge da uno studio fatto dal compianto Gianpiero Giordani che per consolidare la paternità mercatese ogni anno in piazza organizzava una sfida con tanto di giuria tecnica e popolare. 

Dopo la prematura scomparsa di Giordani Slow Food voleva continuare la tradizione, ma a bloccare tutto fu il Covid. Adesso torna domani con una formula rivista. Alle 15 partirà il laboratorio durante il quale Roberta Sampaoli, l’ultima vincitrice, istruirà sulla preparazione del dolce. 

Dalle 17 la degustazione con protagonista il dolce preparato dai forni locali (La Bottega del Pane di Balzani, Forno Bertozzi, La Pasticceria Van De Berg). Sarà accompagnata dai vini delle cantine: Bartolini, Braschi, Castello Montesasso, Tenuta Casali, Tenuta Santa Lucia. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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