Nogaye Ndiaye a “Scritture di Frontiera”

RAVENNA. Per Scritture di Frontiera (all’interno del Festival delle Culture) la scrittrice e attivista Nogaye Ndiaye sarà alla Biblioteca Classense di Ravenna il 10 aprile alle 17.30 in dialogo con Matteo Cavezzali per parlare di “Fortunatamente nera. Il risveglio di una mente colonizzata” (Harper Collins).  

Fin da piccola, Nogaye si è chiesta quale fosse il suo posto. Nonostante avesse una casa, una famiglia, degli amici, si è sempre sentita in bilico tra due mondi. Nata in Italia da genitori di origine senegalese, cresciuta in un paesino di provincia, Nogaye ha assorbito tutto il pregiudizio e il rifiuto che la nostra società riserva a chi è “straniero” e ha istintivamente cercato, con tutta se stessa, di appartenere a una maggioranza che la faceva sentire diversa. Per anni ha addotto scuse per non recarsi in Senegal a conoscere la sua famiglia allargata; per anni ha sofferto per il suo aspetto “sbagliato”; per anni si è fatta chiamare con un altro nome, Noghina. Ma Noghina e Nogaye sono due anime della stessa persona, due anime che si sono sfuggite, si sono date battaglia, ma alla fine si sono abbracciate e ricomposte come tessere di un puzzle. Per arrivarci, però, c’è voluto un doloroso quanto liberatorio percorso per smantellare il razzismo interiorizzato nel tempo: un percorso fatto di letture, studi, incontri, esperienze. E, soprattutto, di due viaggi in Senegal che le hanno cambiato la vita. Non solo Nogaye si è riappropriata della sua identità, ma ha trovato l’ispirazione e lo slancio per diventare attivista per i diritti civili e sociali, nonostante l’enorme difficoltà nell’intavolare un dialogo sul razzismo nel nostro paese. In questo libro – che fonde memoir e divulgazione – Nogaye Ndiaye ci propone lo stesso percorso di decostruzione che lei per prima ha fatto, illuminando quelle zone d’ombra che spesso fingiamo di non vedere o addirittura neghiamo.

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

Il percorso continuerà con altri due appuntamenti il politologo Dario Fabbri e “Geopolitica umana, capire il mondo dalle civiltà antiche alle potenze moderne” il 17 aprile alle 10 e Stefano Liberti con “Terra bruciata, come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita” il 9 maggio alle 17.30.

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